HANDANOVIC 6,5 - Serata non certo tranquilla per il portiere sloveno, impegnato soprattutto da conclusioni chilometriche. Valeri gli evita guai intervenendo in sua difesa sul contatto con Emanuelson, stroncando la conclusione in porta di Montolivo. Nella ripresa i pericoli principali, ma pur se con qualche sbavatura se la cava.
RANOCCHIA 8 - La convocazione di Prandelli in Nazionale lo gasa e legittima la scelta del ct sfoderando una prestazione maiuscola, da autentico totem nella propria area di rigore. Splendido e provvidenziale una sua zampata su cross pericoloso di Emanuelson, così come lo è la sua spizzata di testa che complica la giocata di Boateng al 64’. Dirige, con Samuel, una retroguardia che non concede nulla.
SAMUEL 7,5 - Più delle questioni tecnico-tattiche-ambientali, contano i numeri. E i 9 derby vinti su altrettanti disputati sono quasi una sentenza. Al suo decimo derby ci mette anche del suo, timbrando il cartellino dopo appena 3 minuti con il suo pezzo forte, il colpo di testa. L’argentino poi si mette in mezzo alla propria area e con Ranocchia forma un tandem difensivo invalicabile
JUAN 6,5 - Perde molta della sua sicurezza quando Valeri lo ammonisce al primo fallo, dopo neanche 10 minuti. Rischia il patatrac al 35’, ma Boateng non sfrutta un suo errore in zona calda. Con l’Inter in inferiorità numerica Stramaccioni approfitta della sua duttilità tattica e lo manda a sinistra, dove ingaggia qualche interessante duello aereo con Pazzini. Bene nella ripresa.
NAGATOMO 6 - Stramaccioni lo mette a destra per contrastare la velocità di El Shaarawy, il più in forma dei suoi. Attestato palese di fiducia. Il secondo tempo non riesce neanche a goderselo, perché Valeri lo espelle con una decisione cervellotica, lasciando i nerazzurri in dieci e privandoli del loro stantuffo giapponese.
GARGANO 7 - Partita tutta sostanza e concretezza per il centrocampista uruguagio, che inizia a correre Al primo minuto e smette solo al fischio finale. Probabilmente avrà continuato anche durante l’intervallo. L’inferiorità numerica lo costringe a stare ancora più vicino al terzino destro, senza lasciare scoperta la zona più centrale. Un doppio lavoro impossibile per molti colleghi, non per lui.
CAMBIASSO 7 – Un gigante, lui si che ne ha giocate di queste partite e sa come interpretarle. Il Cuchu si mette al servizio della squadra e la sostiene anche nei momenti più difficili. Diventa persino difensore aggiunto durante la fase più critica, senza perdere mai la bussola.
ZANETTI 6,5 - Inizia a sinistra e resta molto sulle sue, prodigandosi nel solito lavoro di quantità. L’espulsione di Nagatomo lo dirotta a destra a fare il terzino. Allegri gli mette contro El Shaarawy ed Emanuelson quasi in contemporanea, ma il capitano se la cava con la solita esperienza.
COUTINHO 5,5 - Più che una sorpresa, è una conferma per il giovane brasiliano, reduce da due prestazioni brillanti. Però il clima derby lo inibisce e lo porta a sbagliare molto, come alla mezz’ora quando controlla male un assist al bacio di Cambiasso che lo aveva mandato in porta. Non torna in campo nella ripresa (DAL 46’ GUARIN 6 - Gigioneggia in mezzo al campo come spesso gli capita, ma è concreto al punto giusto quando serve agire di sciabola. Ha il compito di sostenere prima Milito, poi Palacio, e soprattutto di difendere il pallone).
CASSANO 5 – Chi lo conosce avrebbe scommesso sul fatto che i fischi nei suoi confronti sarebbero andati a vuoto. Sbagliato, perché guardando la sua prestazione sembra che l’impatto ambientale abbia preso il sopravvento su di lui. L’espulsione di Nagatomo è un assist a Stramaccioni, che lo sostituisce (DAL 52’ PEREIRA 5,5 - Il suo ingresso serve a ordinare il centrocampo, ma pur fresco non offre alcuno spunto e non riesce a portare lontano il pallone quando potrebbe e dovrebbe).
MILITO 5,5 - Quasi impietosito dallo stato di choc di Abbiati, lo grazia al 6’ sprecando la madre di tutte le palle gol. Roba che farebbe impallidire persino il buon Calloni. Il resto è il solito sacrificio per la squadra, fino a quando, stremato, Stramaccioni lo richiama in panchina (DAL 70’ PALACIO 6 - Potrebbe dare una svolta al finale di sofferenza nerazzurro all’80’, quando Zanetti apparecchia per la sua conclusione. Troppo centrale.)
ALL. STRAMACCIONI 7 - Gioca nuovamente il jolly Coutinho, ma il brasiliano stavolta non lo ripaga con la solita moneta e l’allenatore lo lascia in panchina nella ripresa, rinforzando la mediana con Guarin. Mossa inevitabile, come quella di passare a 4 dietro dopo l’assurda espulsione di Nagatomo. Tatticamente, anche nella difficoltà, riesce a mantenere serrate le fila, chiedendo a tutti i suoi giocatori uno sforzo in più. Richiesta accolta, come capita solo a chi sa farsi sentire. Secondo derby in A, secondo successo: il diavolo, per il Milan, ha il suo faccione.
MILAN: Abbiati 5, Bonera 6 (dal 50’ Abate), Mexes 5, Yepes 5, De Sciglio 5,5 (dal 57’ Robinho 5,5), De Jong 5,5, Montolivo 6, Emanuelson 6, Boateng 5, El Shaarawy 6 (dal 70’ Pazzini 5), Bojan 5. All. Allegri 5
ARBITRO: Valeri 4 - Ammonisce subito Juan Jesus, poco dopo Nagatomo, giustamente. Però in mezzo ignora un’entrataccia di Boateng su Coutinho, seguiti da due interventi duri di Mexes e Bonera. Si riscatta poi su Mexes e De Jong, a conferma che in campo se le danno. Generoso nei confronti di Handanovic il fischio post-contatto con Emanuelson che gli vale una vagonata di improperi rossoneri. Il capolavoro v.m. 14 (film già visto…) arriva in avvio di ripresa, quando espelle per doppia ammonizione Nagatomo senza alcuna motivazione logica e rovina il derby. Nega una simulazione a Robinho, ma per sua fortuna alla fine non incide sul risultato.
ASSISTENTI: Manganelli 5 e Maggiani 5,5
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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