Seconda parte dell'intervista del Corriere dello Sport a Claudio Ranieri. Ecco alcune dichiarazioni del tecnico della Roma.

Claudio, Pellegrini resta davvero? 
"Sono sicuro di sì. Però vorrei chiarire una cosa. Non è stato lui a insistere per scendere in campo nel derby. In tanti anni nessun giocatore mi ha mai chiesto di giocare. Con Lorenzo sono bastate poche parole il sabato mattina. Io non faccio discorsi lunghi, non perdo tre ore a parlare con la squadra. I giocatori hanno una soglia di attenzione di otto secondi. Spesso basta una battuta fatta bene. Del resto anche il Papa ha detto recentemente che le omelie devono essere più brevi". 
 
Si parla sempre meno di giochisti e risultatisti e molto più di calcio in purezza. 
"Ognuno applica l’etichetta che vuole a questo o quell’allenatore, io faccio calcio e da tanti anni". 
 
C’è un collega che ti è più affine di altri? 
"No. In questo momento ci sono tanti allenatori che si rifanno a Gasperini, io seguo solo me stesso". 

 Anche per te è l’Inter la più forte? 
"Sì, e subito dietro metto il Napoli. L’altra sera in Supercoppa l’Inter le ha prese, ma è in grado di ripartire subito perché ha solidità, qualità e lo stesso allenatore da anni... Lo dissi all’inizio, Napoli primo o secondo, non si scappa". 

Per Conte, immagino. 
"Antonio è un martello e inquadra squadra e prospettive in meno di un secondo". 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 09 gennaio 2025 alle 09:10 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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