L’altro giorno mi sono imbattuto in un video curioso in rete. Quello di una presunta premonizione da parte di un uovo, sì di un uovo, sull’Inter vincitrice della prossima Champions League. Un qualcosa insomma sulla falsariga del polpo Paul, per intenderci, secondo cui i nerazzurri vinceranno in finale addirittura contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Premesso che tale previsione conta zero, anzi meno di zero, perché non ha alcun fondamento scientifico e quindi non ci si può fare nemmeno il minimo affidamento, sono comunque rimasto impressionato dalle reazioni social. Scaramanzia a parte, quella ci sta e ci mancherebbe, c’è chi sogna chiaramente un’impresa, pur consapevole che già col Bayern sarà durissima, e chi dall’altra parte gufa, sperando che ai quarti si interrompa l’avventura dei nerazzurri.

Quello però che emerge, risultati alla mano, è che l’Inter davvero oggi è tornata ad essere un top club di livello mondiale. Sicuramente ci sono squadre più forti, più attrezzate, più abituate a calcare grandi palcoscenici. Ma rispetto anche solo a pochi anni fa la situazione per il club di Viale della Liberazione è cambiata totalmente. E lo si deve scrivere. Si è passati dal non riuscire a qualificarsi in un girone da 4 più che abbordabile, all’affrontare la competizione anche talvolta con le riserve, ma centrando una più che tranquilla e meritata Final 8. Siamo a marzo e l’Inter è ancora in corsa su tutto. Sta cullando insomma sogni assolutamente proibiti anche per il più ottimista dei tifosi. E questo lo si deve soprattutto a Simone Inzaghi. E al presidente Marotta.

Loro non hanno scelto un obiettivo, ma hanno fatto in modo tale che l’asticella venisse alzata fin da subito. Non esiste insomma snobbare una competizione piuttosto che l’altra, vedi la Coppa Italia, anche perché i principi dello sport insegnano a cimentarsi in ogni torneo col massimo sforzo. E se ci pensate è l’essenza del gioco. Quando sei un bambino, di fatto, non ti interessano i soldi, le pubblicità, la velina, l’essere famoso e così via. Vuoi solo che quella palla calciata su campi improvvisati mentre affronti i tuoi amici entri in quella porta delimitata magari da qualche giubbotto o albero che fungono da pali.

Oggi l’Inter, anche se di mezzo c’è il professionismo e discorsi multimilionari, ha comunque già dato una lezione a tutta Italia. Se poi il futuro dovesse dire Triplete o zero titoli lo deciderà solo il verde. Ma già il volerci provare e l’essere diventati – anzi ritornati - credibili nel poter fare è più che apprezzabile.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print