Mourinho-Guardiola 1-0. Il tecnico portoghese ha messo in campo un'Inter quasi perfetta che, come già accaduto contro il Chelsea, conosceva a menadito pregi e difetti dei blaugrana, sia intesi come singoli che come collettivo: bravi poi gli interpreti nerazzurri a interpretare al meglio le disposizioni del portoghese, nonostante uno 0-1 che poteva stendere un toro.

Ecco tre punti chiave dell’andata della semifinale:

Compattezza – Reparto arretrato e i due pivot Cambiasso e Motta molto vicini tra loro: in questo modo raddoppi sempre presenti sulle volate offensive di Messi, mai lasciato solo, e presidio quasi perfetto dell’area di rigore. Divieto assoluto: perdere palla in uscita, lo ha spiegato molto bene Stankovic nelle interviste. Il gol ospite, infatti, è nato proprio da quello. A difesa schierata il Barcellona fatica molto di più, perché non riesce a cambiare con rapidità il fronte del gioco.

Sacrificio – Parlare di questa virtù in un’analisi tattica può sembrare fuori luogo, ma trovate voi due esterni d’attacco capaci di ripiegare per tutto l’arco della loro prestazione sotto la linea della palla, trovandosi spesso a fare i terzini aggiunti, e allo stesso modo di essere incisivi in attacco. Perfette, dunque, le 'due fasi2: Dani Alves e Maxwell sono bravissimi nello spingere ma, se costretti sulla difensiva, possono andare in tilt. Bravo Mourinho ad insistere con Pandev, che nelle ultime gare era sembrato piuttosto appannato, ed il macedone lo ha ripagato con una prestazione maiuscola. A questo aggiungiamo il prezioso lavoro di Sneijder su Xavi e Busquets, che praticamente non hanno potuto ragionare con la consueta calma, oltre al ritmo indiavolato, specie nella prima mezz'ora della ripresa.

Gioco – Pensare all’Inter di un anno fa e a quella attuale permette di capire quanti passi avanti hanno fatto i nerazzurri: ieri squadra impaurita ed insicura, pur con qualche sprazzo più che altro legato ad Ibrahimovic, oggi collettivo armonioso e ben oliato. Una squadra capace di giocare alla pari e sullo stesso terreno del Barcellona: chi considerava il calcio italiano difensivo e vetusto (pensare alla doppia semifinale col Milan di sette anni fa) oggi deve ricredersi. Questa Inter gioca da grande, imponendo il proprio gioco: tutti per uno, uno per tutti, questo motto la porterà lontano.
 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mer 21 aprile 2010 alle 09:17
Autore: Damiano Reverberi
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