Il questore di Milano, Bruno Megale, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui parla a lungo della situazione degli ultras negli stadi. "Fenomeni violenti non sono nuovi, ma ciò che ha messo in luce l’indagine, questo mi ha davvero sconcertato. Per evitare nuove degenerazioni stiamo rimodulando in senso restrittivo le misure di sicurezza", dice Megale in riferimento a quanto emerso nell'inchiesta "Doppia Curva".

"In questa azione che coinvolge tutti — società, polizia e chiunque controlli le attività dello stadio — stiamo intensificando i controlli e le attività di prevenzione. Ai tornelli ora non ci sono più solo gli steward. Per evitare che si ripetano le scene di minacce e aggressioni per ottenere ingressi multipli e senza biglietto degli ultras, adesso c’è anche la Polizia di Stato per garantire che tutto si svolga regolarmente. Non solo, abbiamo potenziato anche la tecnologia a nostro servizio".

"Sono state installate - dice ancora Megale - nuove telecamere ad altissima definizione per monitorare ogni dettaglio in tempo reale e poter intervenire immediatamente. Sa qual è il risultato? In occasione del derby, i Daspo li abbiamo notificati ai tifosi subito, direttamente al Meazza: sono stati 10 Daspo sportivi e 18 sanzioni per violazioni del regolamento d’uso dello stadio. Queste ultime sono multe che vanno da 100 a 500 euro, e alla seconda può scattare il Daspo. Oggi sono “daspati” 110 ultras interisti e 170 milanisti".

Megale spiega anche perché sono scomparsi gli striscioni. "Perché siamo stati chiari con gli ultras: pretendiamo discontinuità. Alle riunioni del Gos — il gruppo operativo sicurezza che si ritrova prima delle partite e a cui partecipano le società, con cui collaboriamo fattivamente per eliminare scorciatoie e spazi di manovra che sono stati sfruttati dai criminali — abbiamo concordato di vietare il ritorno di striscioni che rimandano a gruppi criminali che li avevano imposti con la violenza. Le ripeto: l’aria è cambiata. È vero che la forza di San Siro è il suo clima infuocato: è il 12esimo uomo. Ma non possiamo permettere che si ricreino forme di condizionamento criminale da parte del tifo. C’è stato un prima e un dopo. Non che prima non si facesse nulla, ma l’inchiesta ha evidenziato che la situazione non era più tollerabile".

Sezione: Copertina / Data: Mer 05 febbraio 2025 alle 10:20
Autore: FcInterNews Redazione
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