Non è la sera dei miracoli in Champions League. Inter e Bayern Monaco fanno valere il risultato dell’andata respingendo ogni velleità di rimonta delle avversarie. Se i bavaresi avevano praticamente chiuso il discorso già all’andata col Bayer Leverkusen, i campioni d’Italia quantomeno avevano lasciato aperta una piccolissima speranza alla rimonta del Feyenoord, stasera rivelatasi impossibile. Sì, perché, lontano dal De Kuip, la squadra di Robin van Persie, pur mostrando di non essere un pesce fuor d’acqua, fatica a nuotare in quell’oceano di storia che è San Siro nelle notti di Champions League. La vasca milanese è piena di squali pronti a mangiare la preda non appena sentono l’odore del sangue e così neanche il forfait dell'ultimo minuto di Stefan de Vrij ferma i padroni di casa dall'andare subito alla ricerca del colpo del ko: dopo 3' d'orologio, una palla ghiotta fuori area e il pubblico di fede nerazzurra invitano Henrikh Mkhitaryan ad andare al tiro, respinto col brivido in corner da Timon Wellenreuter. Che pochi secondi più tardi si ritrova tra i guantoni l'incornata potente ma centralissima di Carlos Augusto. La formazione di Rotterdam non sta a guardare e, approfittando di uno scivolone di Davide Frattesi, chiama in causa per la prima volta Yann Sommer con Aymen Sliti. E' un sussulto che si esaurisce in un amen perché, dall'altra parte, al minuto 8 Marcus Thuram decide di mettersi in proprio e replicare quasi fedelmente il golazo segnato nel suo primo derby. Uno a zero per l'Inter, che porta a tre i gol di vantaggio nel risultato aggregato. Gli olandesi provano a ricucire lo strappo, ma Denzel Dumfries, oggi eccezionalmente capitano, fa capire perché Sommer e Martinez in due hanno preso appena una rete in dieci giornate europee prima di oggi. Al 16', altro lampo di Thuram che chiude un triangolo largo con Mehdi Taremi praticamente. dandogli la possibilità di calciare un rigore in movimento. Che l'iraniano spreca tirando a centro porta, dove c'è il portiere a fare buona guardia. Pur sapendo che la qualificazione è ormai fantascienza, il Feyenoord rimane attaccato alla partita, provando a trovare il gol dell'orgoglio: al 21', col possesso palla al 61%, arriva un altro tentativo murato da Dumfries. Questa volta è il tiro che fa poca strada è quello di Hugo Bueno, che sbraccia sconsolato quasi a dire: 'come si segna a questi?'. Lo spagnolo se lo chiede anche al 31', non appena si vede respingere l'1-1 da Sommer, che ha il suo daffare in questa serata per portare a casa l'ennesimo clean sheet. Come al 41', quando deve fronteggiare il rigore di Jakub Moder, concesso dall'arbitro Ivan Kruzilak dopo una revisione al VAR in cui ha notato ciò che si era perso in diretta, ovvero il fallo di Hakan Calhanoglu proprio sul 7 degli ospiti. Che si incarica della battuta e batte e l'estremo difensore svizzero, che pure aveva intuito l'angolo. Uno a uno e tutto riportato al punteggio dell'andata, con l'Inter che rimane a un +2 di sicurezza a fine primo tempo.
SECONDO TEMPO -
La ripresa parte con gli stessi 22 che hanno chiuso la prima frazione, e al 49' si assiste quasi a un deja-vu con Thuram che sfiora il bis ma manda alto calciando dall'interno dell'area di rigore. Per assistere al raddoppio interista basta aspettare 2': Thomas Beelen atterra Mehdi Taremi in area di rigore (molti dubbi rivedendo il replay) e manda a tirare dagli undici metri Hakan Calhanoglu, che non sbaglia a rimette tre marcature di differenza tra le due squadre. A questo punto, con il passaggio del turno ormai deciso, Simone Inzaghi fa partire la calcolatrice per aggiornare i dati del turnover scientifico: Carlos Augusto e Hakan Calhanoglu e lasciano il posto ad Alessandro Bastoni e Kristjan Asllani. Che al primo pallone toccato va a tanto così dal segnare un gol olimpico e poco dopo spende un fallo tattico da giallo per rimediare a un suo personale errore. A proposito di errori, ne commette uno l'arbitro che assegna il secondo penalty di giornata all'Inter equivocando un fallo di Beelen con un tuffo di Thuram. Che dopo on field review si prende giustamente un cartellino giallo per simulazione. Lo stesso Thuram, al 71', lascia il campo per Marko Arnautovic accompagnato da una standing ovation dopo aver sfiorato il tris con uno slalom gigante concluso con un tiro spacca traversa. A passaggio del turno ormai certo, dalla panchina escono i Primavera Matteo Cocchi e Thomas Berenbruch, a far loro spazio sono Francesco Acerbi e Davide Frattesi. Il tempo per celebrare i loro esordi continentali è quello che i presenti si prendono fino al triplice fischio, quello che sancisce che l'Inter volerà a Monaco di Baviera per i quarti di finale. Con la speranza di strappare un secondo biglietto per la citta tedesca per il 31 maggio, quando all'Allianz Arena sarà in programma la finalissima.
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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