"Cominciamo a chiamare le cose con il loro nome, e dunque diciamo che Antonio Conte, quest’anno a Napoli, sta facendo un capolavoro. Non so come andrà a finire la lotta per lo scudetto, perché è vero che tre punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine sono tanti, ma è anche vero che in Serie A non ci si possono concedere momenti di distrazione altrimenti gli avversari ti puniscono. So, però, con assoluta certezza che nessuno avrebbe potuto fare meglio di Conte, e lo dico perché conosco la realtà di Napoli, conosco la passione della gente per il calcio e per la squadra, e conosco le difficoltà che erano state affrontate nella passata stagione. Il Napoli, quando ha deciso di prendere Conte, era a pezzi, veniva da una serie di cambi in panchina e non si era nemmeno qualificato per le coppe europee. Antonio, che è un autentico maestro, in pochi mesi ha ridato fiducia, speranza e conoscenze all’intero gruppo e lo ha trascinato al vertice". Così Arrigo Sacchi elogia il lavoro di Conte sulla Gazzetta dello Sport.

"Provate a ripercorrerla dall’inizio: alla prima di campionato prende tre sberle a Verona, lui tuona, i suoi ragazzi in silenzio ascoltano e si mettono a lavorare come matti per inseguire l’obiettivo che, ragionevolmente, dev’essere la qualificazione in zona Champions - speiga Sacchi -. Ci sono altri club ben più attrezzati, sia tecnicamente sia economicamente, rispetto al Napoli: penso all’Inter, alla Juve, al Milan. Ma, siccome Antonio è uno che punta sempre al massimo, ecco che la squadra comincia a decollare, vince, si piazza lì davanti. Poi, a gennaio, viene ceduto il giocatore più forte, Kvaratskhelia. Una botta che lui con pazienza riesce a far digerire prima a se stesso e poi a tutto il gruppo. Certo che a quel punto, senza il campionissimo, come si può pensare di raggiungere lo scudetto? Eppure Antonio, testardo come pochi, non molla la presa, non abbandona il sogno e fa sì che i suoi ragazzi lo seguano. Questa è la sua grande vittoria: vedere che la squadra lo ha individuato come il capitano della nave che indica la rotta. Non è sempre così, e ve lo dice uno che in panchina ci ha passato diversi anni".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 29 aprile 2025 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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