L'Inter punta il mirino sulla Champions League e sulla sfida contro il Barcellona, semifinale d'andata in programma mercoledì in Catalogna. Henrikh Mkhitaryan inquadra l'appuntamento ai microfoni di UEFA.com sottolineando le difficoltà che attendono i nerazzurri: "Non sarà facile, perché loro hanno grandi talenti ma anche giocatori molto esperti - esordisce l'armeno -. Sarà molto interessante, perché le semifinali e le finali sono sempre belle da giocare e da guardare. Speriamo di poter giocare al meglio sia l'andata che il ritorno e di arrivare in finale. Per noi ogni partita è molto importante. Non importa se sia di Champions League, di campionato o di Coppa Italia, perché alla fine sono tutte importanti. Cercheremo di affrontarle come abbiamo fatto contro il Bayern, il Feyenoord e le altre squadre della fase campionato, poi vedremo".

Sul rapporto con Inzaghi:
"Il mio rapporto con lui è molto buono. So quando fare sul serio e quando scherzare, conosco il confine. È un allenatore molto intelligente, molto amichevole e lo dimostra dentro e fuori dal campo. Sono contento di averlo conosciuto in questa fase della mia carriera, perché arrivare all'Inter a 33 anni non è stato facile: a questa età le prestazioni calano, ma gli sono grato perché posso ancora giocare e dimostrare le mie qualità a me stesso e a tutto il mondo".

Sul periodo in nerazzurro e gli obiettivi stagionali:
"All'inizio non è che fossi in difficoltà, ma non ero in forma; partita dopo partita sono migliorato e ora penso di essere al meglio. Ringrazio i miei compagni e lo staff, che mi ha aiutato a raggiungere i livelli a cui ero abituato. È una stagione difficile: vogliamo vincere qualcosa perché abbiamo una grandissima squadra".

Sull'infanzia e il concetto di felicità:
"Fin da ragazzino, la mia felicità era giocare a calcio, che per me era tutto. Avevo sempre il sorriso sulle labbra, ero sempre felice. Anche adesso sono la persona più felice del mondo, perché faccio quello che amavo fare quando ero bambino e amo anche adesso. Non gioco in nazionale da quattro anni, ma quando giocavo lo facevo sempre con passione perché, per un paese come l'Armenia, vincere era tutto. In un club è un po' diverso, perché ci sono molti giocatori che rappresentano il proprio paese. Io ero uno di loro e sono felice di aver rappresentato l'Armenia in Inghilterra, in Italia, in Germania e in Ucraina".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 28 aprile 2025 alle 12:14
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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