Coppa Italia andata, scudetto quasi. Non resta che la Champions League. Hai detto poco... E in effetti è così. I problemi in casa Inter sono evidenti: per far fronte all'alto numero di impegni, sarebbe servita una rosa più nutrita in numero e con un livello più alto in qualche riserva. Soprattutto, non ci volevano tutti questi infortuni: un elenco sterminato, con Pavard ultimo della lista. Il francese salterà certamente il Barcellona domani e, purtroppo, non solo: per lui si parla di almeno 15 giorni di stop, il che lo mette out anche per il ritorno con i blaugrana a meno di clamorosi sprint sui tempi di recupero.

La sensazione è che l'Inter stia pagando proprio il conto alle tante assenze che da un lato hanno tolto di mezzo giocatori importanti (a turno un po' tutti) e dall'altro hanno costretto quelli sani a giocare tantissimo, arrivando spremuti nel momento clou della stagione, quando dovevi raccogliere i frutti di tanti sacrifici. Una beffa. E di fronte ti ritrovi forse la squadra attualmente più in forma e probabilmente più forte d'Europa, reduce dalla vittoria del Clasico in coppa e a un passo dal successo della Liga.

Errori di valutazione ne sono stati commessi senza dubbio alcuno, specialmente in sede di mercato a gennaio, laddove i limiti tecnici e fisici di alcuni singoli erano ormai evidenti dopo i primi cinque mesi della stagione. Ma ciò che si sta ascoltando in queste ore è francamente assurdo: c'è chi accusa l'Inter di non aver scelto le competizioni nelle quali battersi. A questi signori non va bene nemmeno il turnover fatto da Inzaghi sia in Champions che in Coppa Italia: doveva mettere la Primavera! Inaccettabile. L'aver giocato 15 partite in più rispetto a chi ora è in testa alla classifica diventa una colpa e non un merito. Follia.

Il "percorso" non è una scusa o una chimera. Significa progetto, significa stabilità e competitività reiterata. Tanto più sei costante nell'essere dentro ogni competizione tanto più hai chance di portare a casa trofei. Senza contare la mentalità vincente che questo modus operandi ti restituisce. Ed è quello che ha fatto l'Inter in questi anni, al netto di ristrettezze economiche come nessun'altra big di Serie A. Va bene l'amarezza, ma non è ancora il momento dei giudizi. C'è ancora da giocare.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 29 aprile 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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