E' ancora lunga, lunghissima, e stranamente, non so come, il destino è ancora nelle nostre mani. Seppure hai fallito per l'ennesima volta la grande occasione di prenderti il primo posto in classifica e se soprattutto hai fallito l'ennesimo scontro diretto della stagione.

Contro una Juventus e un Milan disastrosi in stagione, che lottano per un piazzamento in Champions League, in 5 partite non hai mai vinto tra Serie A e Supercoppa (e occhio al possibile incrocio agli ottavi di finale di Champions League). 

Oggi l'occasione era gigantesca e, dopo aver fallito nuovamente, si può affermare che al 17 febbraio 2025 l'Inter di Simone Inzaghi non merita lo scudetto. Non lo merita perché puntualmente, nelle partite che contano, questa squadra non riesce ad imporsi sull'avversario.

Non riesce a reagire quando va sotto o quando la partita va su certi binari. Non riesce a tenere testa fisicamente e mentalmente all'avversario quando le cose vanno male, sparendo totalmente dal campo. Al minuto 50' si aveva già la percezione di come sarebbe andata a finire. E non basta un primo tempo che andava chiuso minimo sul 2-0. Anche perché questo fa solo aumentare di più rimpianti e rabbia. 

Eppure è ancora tutto nelle nostre mani. A -2 dal Napoli con uno scontro diretto da giocare in casa loro. Non basta però questo. Non abbandoneremo la nave mai, soprattutto quando i giochi sono ancora aperti, ma oggi c'è solo spazio per la delusione. In primis verso i leader tecnici che lo sono anche nello spogliatoio. I vari Lautaro, Barella, Dimarco, Bastoni e Calhanoglu ci hanno nuovamente tradito. E poi verso Inzaghi che a quanto pare non riesce ad imporre nella squadra l'atteggiamento giusto e che non riesce ad impattare dalla panchina a partita in corso.

Pensavamo di aver toccato il fondo a Firenze, ma ci sbagliavamo.  Oggi è il giorno dei processi, perché è giusto così. Perché abbiamo elogiato questa squadra per stagioni e proprio per questo in campo bisogna mettere tutt'altro. Basta proclami, basta finte promesse. I jolly e i bonus sono finiti per tutti. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 17 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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