Robin Gosens parla alla Gazzetta dello Sport e, ovviamente, non può mancare un riferimento al doppio confronto ravvicinato con l'Inter, lui che dei nerazzurri è anche un ex.

Fra l’Inter di giovedì e l’Inter di lunedì: qual è il messaggio più forte che ha dato la Fiorentina vincendo la prima sfida?
"La forza del gruppo: eravamo in emergenza, in settimana non riuscivamo a fare 11 contro 11 e se tu superi queste difficoltà come squadra, gruppo, famiglia e fai prestazioni così, vuole dire che hai un gruppo straordinario. Se noi siamo questi, siamo difficili da battere. Questa Fiorentina può far paura quando gioca un calcio umile. Se siamo compatti, da forti possiamo diventare molto forti. Se invece iniziamo a pensare che siamo troppo forti e superiori, no".

Ha parlato di famiglia.
"Siamo una famiglia sì. Ed è giusto inserire il discorso di Edo Bove: questa cosa grave, negativa, non ci voleva ma ci ha rafforzato, ci ha fatto legare in una maniera che forse altrimenti non sarebbe stata possibile. Ovviamente nessuno se lo augurava, ma si è formato un legame fortissimo fra noi. Io potrei stare qui tutta la giornata e mi sentirei a casa. Qui sono felice. Cosa mi è rimasto di quel giorno? Edo era già un nostro fratello. Per quella serata, se ci penso, mi viene fuori ancora tanta tristezza: noi facciamo test e di tutto per stare in salute ma se succede a un ragazzo di 22 anni, beh, allora può succedere a chiunque. E ti vien da pensare che la vita può essere molto corta. Quando ho saputo che stava bene ho trovato la consapevolezza che bisogna godere di ogni secondo, sempre. E che la vita va anche presa con un sorriso in più. Edo avrà pensieri che non so, ma una cosa, la più importante e bella, c’è: ha la vita".

Rewind: la “sua” ex Inter?
"Squadra di top player, come oggi. Mi rimase impressa la mentalità vincente, il pensiero unico per la vittoria: anche dopo una brutta partita, ma l’importante era tornare dentro lo spogliatoio col risultato. Per aver vissuto un ambiente così 18 mesi, beh, sono veramente grato. Rimpianti? Non ne ho: alla fine c’è stato un Dimarco che quando sono arrivato è esploso. Va accettato".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Sab 08 febbraio 2025 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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