Da Mazara del Vallo, località in provincia di Trapani, Nicola Berti rilasciata un'intervista al portale locale PrimaPaginaMazara, dove in primo luogo rivendica con orgoglio anche la conquista della Coppa Uefa del 1998, nell'anno in cui lasciò i nerazzurri a gennaio per tentare l'avventura al Tottenham ("Però due o tre presenze le ho fatte, quindi... Beppe Bergomi mi prende in giro però io voglio tenermela") e la presenza nella finale dei Mondiali del 1994 contro il Brasile: "Per me fu una grande soddisfazione non solo perché giocai tutta la finale, ma anche perché ero l'unico interista nella rosa di Arrigo Sacchi. Per me fu una gioia immensa, anche se perdemmo col Brasile coi rigori. Volevo anche battere il rigore, giocai 120 minuti però ad un certo punto mi ritrovai a marcare un 21enne Cafu, io che venivo schierato esterno, un ruolo che non era il mio".

Cosa pensa Berti dell'Inter di oggi? "Fantastica, favolosa... Dobbiamo ringraziare Simone Inzaghi e il presidente Beppe Marotta che sta tenendo in piedi questa squadra e questa società in maniera straordinaria. Facciamo acquisti a zero che poi valgono 40-50 milioni, stiamo facendo molto bene e i tifosi sono contenti. San Siro è sempre pieno e anche le trasferte sono piene di gente che fa chilometri per vedere la propria squadra del cuore. Abbiamo fatto male nel derby e con la Juve abbiamo fatto 4-4, poi però con la Lazio... Lotteremo per vincere qualsiasi titolo quest'anno". 

C'è un calciatore di oggi nel quale ti rispecchi? "Sì, ha la mia stessa faccia. È un po' più vecchio di me ma ha le stesse iniziali, è Nicolò Barella. Uno che con la mimica ci sa fare, ha imparato da me. Miglior calciatore italiano? Sì, ma anche a livello europeo e mondiale". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 20 dicembre 2024 alle 22:19
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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