"Non è rimasto tutto come prima, anche se la classifica questo dice". Paolo Condò analizza la lotta scudetto dopo i risultati del weekend con i pareggi dell'Atalanta in casa con il Venezia e della supersfida del Maradona. "Il Napoli è sopravvissuto all’ultimo scontro veramente diretto della sua stagione — d’ora in poi pedalerà in pianura — arrestando l’emorragia dell’ultimo mese con una ripresa garibaldina e il gol di un giocatore nuovo, Billing, cosa che dopo tutte le tensioni post-mercato assume anche un valore simbolico - scrive Condò sul Corriere della Sera -. Avanti sin quasi alla fine, l’Inter ha confermato anche incerottata di essere la squadra più forte del torneo: ma non abbastanza da poter gestire in sicurezza lunghe pressioni come questa del Napoli o picchi di adrenalina come quelli prodotti dalla Juve".

"L’Inter stenta a trattenere il risultato che vuole, e avrebbe avuto bisogno dei 4 punti di vantaggio per affrontare le (felici ma inevitabili) complicazioni della Champions e dei due derby di Coppa Italia, che richiederanno tesori di energia nervosa. È rimasta al comando con 14 punti in meno rispetto all’anno scorso, gli stessi 14 che questo Napoli rende alla versione scudetto di Spalletti. Numeri che confermano una competizione fra squadre imperfette, pensate soltanto a una Juve potenzialmente a sei punti dopo tutte le sberle che s’è presa sui vari palcoscenici", sentenzia Condò.

Sezione: Focus / Data: Dom 02 marzo 2025 alle 11:37 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni
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