Feyenoord-Inter 0-2 all'andata, Inter-Monza 3-2 in rimonta lo scorso sabato. Sono questi i risultati che fanno da scenario all'appuntamento con il ritorno degli ottavi di Champions League andato in play ieri sera al Meazza dove a rendere tutto più stellare è il primissimo piano che le telecamere puntate su San Siro stringono sullo special guest della notte europea: Spike Lee. Appuntamento al quale Simone Inzaghi si presenta con una formazione che fa a meno di buona parte dell'artiglieria pesante ma che non si fa abbattere da varie ed eventuali alcune e nessun imprevisto le impedisce di rollare la squadra di Van Persie: agli infortunati Dimarco, Zalewski, Zielinski e Darmian si aggiungono i 'panchinati' Bastoni, Barella, Lautaro e inizialmente Acerbi, costretto ad una titolarità dell'ultimo minuto per vie precauzionali nei confronti di De Vrij, dopo un problemino che aveva già riscontrato alla vigilia e che lo aveva tenuto fuori dalla rifinitura. L'Inter accoglie il Feyenoord con un undici che ritrova Sommer tra i pali con Pavard, Acerbi e Bisseck a sinistra su un versante atipico del muro difensivo a sua protezione; un centrocampo capeggiato da Hakan Calhanoglu tornato in cattedra a dirigere magistralmente in cabina di regia coadiuvato dalle mezzali Frattesi a destra e Mkhitaryan a sinistra; fasce affidate a Dumfries e Carlos Augusto, tornato a dare respiro e luce a sinistra; attacco affidato a Mehdi Taremi e al 'malconcio' Marcus Thuram. Un vantaggio che significava qualcosa, ma non troppo, perché in nessuna gara puoi concederti il lusso di distrarsi, di rilassarsi e pensare sia semplice, Monza docet

Tranquillo Lauti, ci pensa Tikus. In una serata dove tutto è molto international, un po' street, un po' USA, Marcus non si lascia distrarre dall'avventura prossima proprio in Usa, e alle stelle su sfondo blu con strisce bianche e rosse pensa intanto a quelle vicine e attuali. Tornato titolare dopo la panchina iniziale di sabato, ma ancora dolorante, mette subito le cose in chiaro e all'ottavo minuto sottoscrive tutta la voglia di tornare al cento per cento e tre quarti di passaggio al prossimo turno. Questo l'abbiamo già visto! Con il Feyenoord Thuram si riscopre fresco e con un gran assist di Carlos, imperiale nelle sue notti continentali, pigia start ad un dolcissimo ricordo che fa quasi scendere la lacrimuccia: remake del gol nel derby del settembre 2023 e San Siro che esplode. C'è chi l'ha visto da un ascensore e ha comunque sentito vibrare il Meazza. Vederlo però, è un'altra storia: riceve palla sulla corsia da Carlos, con palla al piede arriva in area accentrandosi leggermente, si sbarazza dei due avversari in marcatura morbida, e calcia all'angolino un gol spettacolare e perfetto. Lo speaker urla il suo nome, il tabellone s'illumina: il ragazzo dai look eccentrici e dal piedino sempre più educatamente letale fa sorridere i 56 mila presenti e anche chi, da lontano, sente che è una giornata fausta. Golazo all'incrocio che vale il 16esimo gettone in stagione del 9 di Inzaghi che subito dopo il gol va ad abbracciare proprio lui, il suo Lautaro. Ma nella calma e atipica serenità di una non pienissima ma allegra Scala del calcio, più letale del Tikus c'è il VAR: tocco in area tra Calhanoglu e Moder sul Kruzliak non interviene, on field review e rigore per gli olandesi. Dal dischetto Moder segna l'1-1, Sommer intuisce ma non arriva e con un momentaneo pareggio che non desta preoccupazioni né fa particolarmente piacere, si va a riposo.

Il secondo tempo riparte esattamente come il primo, accelerando addirittura i tempi di esecuzione. Al sesto minuto un non troppo fortunato Taremi, che anche stavolta non riesce a trovare il gol e peccaminoso al quarto d'ora del primo tempo, guadagna calcio di rigore e al sesto minuto Calhanoglu che mette il sigillo sulla qualificazione ai quarti di finale e al suo come back: il turco tornato al gol, segna il suo 23esimo rigore con la maglia nerazzurra su 47 totali in carriera, conferma quanto fatto sabato scorso contro i brianzoli e accende un faro in vista di Bergamo, dove i campioni d'Italia si giocheranno un altro slot importante, se non fondamentale, per lo scudetto. Tappa nostrana, tornando al campionato, che vedrà in forse De Vrij: l'allenatore nerazzurro ha spiegato lo switch con Acerbi per tenerlo a riposo con la speranza di riaverlo domenica e al momento la sua presenza resta in dubbio. E anche Frattesi, che sembra non avere niente di grave, è uscito nel finale per un problemino. In vista dell'Atalanta Inzaghi si consola con i novanta minuti risparmiati ai vari Lautaro, Barella e Bastoni, rimasti a riposo per tutta la gara alla quale hanno invece preso parte altri due new entry. Anche questa volta, dopo l'esordio di De Pieri col Monaco, il piacentino presenta al mondo dei grandi Matteo Cocchi e Thomas Berenbruch, subentrati a Frattesi e ad Acerbi all'84esimo con l'adrenalina e l'incredulità di chi a 19 anni scende per la prima volta in campo in un ottavo di Champions League dopo aver messo la firma sul passaggio ai quarti della Youth League. Match peraltro meraviglioso che l'Inter U20 di Zanchetta ha conquistato per uno strano segno del destino contro il Bayern Monaco di categoria. Città, Monaco di Baviera, che adesso toccherà visitare all'Inter... dei grandi. 

Se l'ostacolo Feyenoord è stato duro ma non troppo, in termini puramente interisti del termine, the next one non sarà un nex one qualunque, ma proprio i tedeschi dei grandi. E adesso si fa davvero sul serio. I bavaresi, arrivati 12esimi in classifica finale della Fase 1, hanno battuto il Celtic ai play off e il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso in parallelo ai nerazzurri, con un primato in Bundesliga a +8 proprio dai campioni in carica del Leverkusen e 74 gol segnati e 23 subiti, solo in Bundesliga, e 28 fatti e 14 subiti in Champions. Un ruolino quello europeo che gioca a favore dell'Inter che fin qui in Europa vanta sì solo la metà dei gol segnati, ma anche soltanto 2 subiti che la dicono lunga sulla solidità della squadra nerazzurra che ha sì le sue ragioni nelle parole dei vari Carlos Augusto e Thuram a fine partita che hanno dichiarato rispettivamente di non avere paura di nessuno (rileggi qui) e che le squadre tutte battibili (rileggi qui), ma devono adesso innanzitutto pensare alla prossima importantissima tappa, potenziale crocevia stagionale, al Gewiss Stadium. Rivolgendo di tanto in tanto un pensierino all'Allianz Arena, lì dove si giocherà un'altra gara cruciale... o forse più giusto dire due. Una con ritorno, l'altra... 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 12 marzo 2025 alle 08:00
Autore: Egle Patanè
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