Rilevanza strategica per l'economia di una stagione. Novanta minuti che racchiudono tanto, dal presente al futuro, con un occhio al passato. Proprio il Dall'Ara, terreno di gioco che lascia cattivi ricordi, ripensando al 2022. L'Inter decide di aggredire con grande personalità la sfida, facendo intendere agli avversari che, nonostante la sfida estenuante di pochi giorni fa contro il Bayern Monaco, il collettivo è pronto a lottare per mettere sul binario nerazzurro il confronto. Spigoli intensi ed energici. D'altronde si sa, quando l'equilibrio è così permanente, si corre il rischio di incappare in una sorpresa amara. E così è accaduto al Biscione, che nei primi minuti aveva fornito indizi particolarmente interessanti allo sviluppo esecutivo dell'incontro. Lo squillo di Lautaro Martinez con il pallonetto, poi la battuta al volo di Carlos Augusto. Una concentrazione dinamica ed effervescente di possibilità offensive.

EQUILIBRIO PERMAMENTE NEGLI SPIGOLI DEL DALL'ARA. Camminare in equilibrio contro squadra fisiche come il Bologna significa lottare in modo permanente sugli spigoli. I rilanci fisici sono continui, così come i duelli corpo a corpo che caratterizzano da sempre le formazioni di Vincenzo Italiano. L'Inter era reduce dall'impegno di Champions, eppure l'approccio era stato positivo. Anche se intorno alla mezz'ora anche i felsinei erano arrivati a bussare dalle parti di Sommer con la giocata sopraffina e tecnicamente rilevante del sempre attivo Ndoye. Le palle inattive possono rivelarsi interessanti in quel complesso meccanismo che governa il caos di una partita costantemente in bilico. Nella ripresa il ritmo è maggiormente spezzettato e i duelli diventano scorbutici dentro e fuori dal campo. Italiano punta Farris che si era lamentato con il quarto uomo per una contingenza di campo: così entrambi vengono cacciati. La direzione arbitrale, tutto fuorché impeccabile, accende gli animi senza soluzione di continuità.

RIPRESA SCORBUTICA CON AMARA SORPRESA. Dopo la sconfitta contro l'Atalanta, il Bologna voleva risorgere in questo giorno di Pasqua. E per conservare l'adrenalina di una stagione giocata fin qui a livelli elevatissimi, tocca essere perfetti. Le occasioni sono rare, l'aria diventa rarefatta per i giocatori in campo perché i ritmi, quando si alzano, complicano la tenuta fisica di tutti i giocatori coinvolti nello sviluppo di gioco. Come gli scalatori di ciclismo in una tappa di montagna, così Bologna e Inter cercano di mettere la ruota davanti. Senza studiarsi, ma a colpi di grinta ed entusiasmo. Nell'ultimo quarto d'ora finale i formazioni di casa alzano ritmo e pressione, coinvolgendo Cambiaghi e Orsolini, freschi e pimpanti. L'amara sorpresa per il popolo interista arriva nel finale: Orsolini s'inventa una rovesciata incredibile che finisce nel sacco dopo la spizzata involontaria di Bisseck. Bologna gela ancora l'Inter a distanza di tre anni dall'ultima volta. Adesso il duello Scudetto con il Napoli ci racconta di due formazioni appaiate. La volata conclusiva sta per essere lanciata. E qualsiasi vantaggio millimetrico, a partire dalla prossima giornata, potrà rivelarsi determinante.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 21 aprile 2025 alle 08:00
Autore: Niccolò Anfosso
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