Feynoord-Inter, il primo atto degli ottavi di finale della nuova Champions League, si conclude con una manifesta superioritá tecnico-tattica dei nerazzurri, che potevano tornare a Milano con un risultato ancor più rotondo dello 0-2 finale.

Il Feyenoord parte forte sulle ali dell’entusiasmo, trascinato dal suo pubblico. L’Inter invece è imprecisa e remissiva. Non trova le distanze giuste e non riesce a ripartire con qualità perché gli olandesi sono subito aggressivi uomo su uomo. Il piano tattico di Van Persie è chiarissimo sin dai primi secondi: possesso palla consolidato a due tocchi e ricerca costante delle ali Mussa e Osman o imbucata centrale per il giocatore più di qualità Paixao, che spesso si fa trovare alle spalle di Asllani. Ma in quel caso è sempre bravo De Vrij a staccarsi dalla linea e accorciare su di lui, non concedendogli mai lo spazio per girarsi e partire palla al piede. Nei minuti iniziali l’Inter soffre un po’ soprattutto sulla catena di destra con Barella e Dumfries che non riescono a prendere le misure a Osman e a Moder che spesso si stacca dalla zona centrale e va a occupare quella zona per creare superiorità numerica. L'Inter gira palla con Asllani che si abbassa sulla linea dei centrali. La catena di sinistra è fluida. Acerbi spesso si scambia con Bastoni e va a occupare la fascia correndo in avanti per farsi dare palla, mentre il 95 resta più bloccato. I due sono interscambiabili. Se va uno, l’altro resta. 

Dopo il gol di Thuram al 38esimo minuto però la partita cambia. L’impeto degli olandesi è totalmente smorzato mente l’Inter prende il controllo della palla e partita con calma olimpica, grazie alla salita di rendimento delle due mezze ali Zielinski e Barella, fino a quel momento fuori dal gioco e schermate sempre bene dai centrocampisti olandesi. Il polacco e l’italiano si staccano a turno per ricevere palla dietro. Quando uno si stacca, l’altro allunga e va ad aiutare Lautaro e Thuram. La ThuLa lotta e fa salire la squadra. Lautaro viene più incontro come il suo solito. Ma anche Thuram gioca tanto di sponda, perché ancora non è nelle condizioni di allungare sempre in profondità. Anche Bastoni prende stabilmente il ruolo di esterno e comincia a spingere con qualità, scrollandosi di dosso la timidezza della prima mezz’ora. Con il nerazzurro che si proietta costantemente in avanti, Mussa e Mitchell sono in apprensione e si devono schiacciare dietro, accorciando bruscamente tutto il Feyenoord che non ha più la forza di ripartire. Stesso discorso sulla destra, dove Dumfries a tutta fascia è in una condizione strepitosa e deve sempre essere raddoppiato o triplicato. L’Inter torna a Milano con una vittoria più che meritata e una buona ipoteca sulla qualificazione al prossimo turno.

Sezione: Copertina / Data: Gio 06 marzo 2025 alle 11:02
Autore: Riccardo Despali
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