È Nico Paz l'argomento più caldo del momento. Le motivazioni non sono difficili da trovare e il motivo per il quale la corsa all'argentino è sempre più frenetica e agguerrita è abbastanza noto a tutti. La qualità di Nico ha conquistato tutti e adesso è lotta all'ultimo sangue per tentare di 'blindarlo'. Tra i più grandi e ormai anche noti estimatori del gioiellino classe 2004 c'è l'Inter, trascinata da un grande portabandiera dal nome di Javier Zanetti, sponsor numero uno del connazionale. Sono stati diversi fin qui i contatti tra il vice-presidente dei nerazzurri e la famiglia di Nico, incontri che hanno fatto sognare i tifosi del Biscione. Ma a far chiarezza è il padre di Nico, Pablo Paz che a La Provincia di Como fa un punto della situazione che riguarda il figlio: "L'estate scorsa c’erano almeno altre quattro alternative tra le quali scegliere oltre al Como tra le quali la Fiorentina e lo Stoccarda. Ma questo progetto ci è piaciuto molto, poi chiaramente la presenza di Fabregas ha avuto un peso importante perché ha parlato con noi, ci ha spiegato che Nico avrebbe avuto chances di giocare come piace a lui. Parlare con Cesc è stato importante" ha premesso prima di toccare gli argomenti caldi.

"Io credo che se chiedete a Nico cosa vorrebbe fare, lui vorrebbe stare senza dubbio un altro anno a Como - ha detto senza mezzi termini, facendo brillare gli occhi di Fabregas che vorrebbe trattenerlo ancora sotto la sua ala protettrice -. Si trova benissimo, è felice, e con Fabregas in panchina è come essere a un master universitario. Gli piace tutto qui: la squadra, i compagni, la gente. E anche io sarei d’accordo sul rimanere in biancoblù. Poi è chiaro che ci sono in ballo anche degli interessi superiori, ma per noi andrebbe bene restare un altro anno a Como".

Sul rapporto con Zanetti:
"Io e Javier siamo molto amici, in Nazionale eravamo compagni di camera e quelle foto scattate con lui rappresentavano soltanto un ritrovo tra amici. Ogni tanto ci vediamo...".

Sull'Argentina: 
"Leo Messi è l'idolo di Nico, in camera ha sempre avuto il suo poster in camera. Potete immaginare cosa abbia significato per lui giocarci insieme, servirgli assist e ricevere i suoi complimenti. Prima del debutto, quando era a casa non parlava più dalla tensione".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 22 marzo 2025 alle 12:56
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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