Sono le Nuvole del cielo, divinità potenti per i mortali uomini della terra, a renderci capaci di riflettere e incantare. Operano dall’alto e aiutano le anime a discernere il mondo ideale da quello reale. Solo a sentirne la voce sussureggiante l'entusiasmo del Toro s'alza in volo per colpire le sottigliezze fumose che emanano dall'alto. Sono le Nuvole del cielo, a fornire l’elettricità densa di rabbia dinamica a Lautaro Martinez, nella serata dove l'apatia non è concessa, nemmeno nell'angolo dell'ordine più razionale del mondo. È proprio vero: l’uomo è misura di tutte le cose. E ogni verità è il prodotto dell'esperienza che le contingenze ci mettono di fronte. Lautaro decide di trasformarsi nel Superuomo che conosce a menadito le modalità per affrontare la perdita strutturale di certezze e rispondere al caos del mondo. Vive il suo avvio come un continuo superamento di sé stesso e come libera attività creatrice. Si stacca dalla marcatura di Tomori, raccoglie da Darmian e lascia di sasso Maignan con un capolavoro di coordinazione balistica, che incide il primo marchio infuocato e invade la realtà rossonera. Benedetta produttività. Che sei il profeta e dai l’annuncio al collasso mentale di Tomori, che insegue il Toro per tutto il rettangolo verde senza afferrarlo mai. L'argentino cura il principio attivo, dà forma alla materia attraverso la luce della ragione e lima le pregiate virtù del suo intelletto per affondare il colpo. È bellezza vera, quando s'impossessa della penna stilografica e disegna l'immediatezza del suo sentimento, l'ardore della sua brillante inclinazione soggettiva.

L'ASSENZA DI TURBAMENTO. ll dominio interiore è l'assenza di turbamento. È una condizione che dipende dalla necessità volontaria di liberarsi d'ogni paura. I due proiettili argentini sparigliano le carte di Pioli. Si sa, il mondo non ha origine dal caso. L'Inter coltiva l'epicureismo: il piacere è in quiete e caratterizzato dall’assenza di dolore, che permette all’uomo di raggiungere la felicità. Il cardine è stare bene con se stessi. Per i nerazzurri è subito autentica libertà. Doppia.

QUEL CONTRASTO DI LUCE. Tic, toc, tic, toc. Il geometra delle traiettorie e quel sensibile, lieve, docile punto d'equilibrio tra due poli opposti. Equilibratore a chi? S'incunea in area rossonera. Pare averci preso gusto, Brozovic. Dopo il blitz efficace di venerdì scorso che ha stappato la gara del 'Picco'. Cinetica avanzata e telecomandata: quella strappata in controtempo ad interrompere il flusso irregolare del ragionamento difensivo piolista è una pennellata che crea il contrasto di luci ed ombre del pittore prediletto. In tasca un sogno (e il pennello), nell'anima il rifugio del suo stesso spirito. Perché è l'orgoglio d'un folle ondeggiar che sintetizza ogni movimento a vuoto del Milan. Destinato a barcamenarsi attorno al suo cerchio, piegato e allungato: un impreciso tessuto di parvenze.

Il feroce istinto del sottil filo della speranza. Al Milan resta solo quello: contemplare la sua imperfezione. Un modo per avvertire la realtà, d'una serata eslusivamente a tinte nerazzurre.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 20 aprile 2022 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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