Nicola Zalewski, l'ultimo arrivato in casa Inter, è il protagonista del quinto episodio di 'Welcome Home', il format confezionato dalla tv del club nerazzurro. Le sue parole (qui il video integrale):

Quando hai cominciato a giocare?
"Avevo 5-6 anni, nel paesino sotto casa. Mi sono trasferito a 8 anni a Zagarolo e poi dopo un anno mi ha preso la Roma. La passione per il calcio me l'ha trasmessa papà, guardavo le partite con lui. Mi ha lasciato tanti insegnamenti che mi porto con me con orgoglio: uno di questi è rimanere sempre umile".

Che significato hanno per te le tue radici?
"Un significato molto importante, infatti ho scelto di giocare con la Nazionale polacca. Questo lo devo a mio papà e alla mia famiglia".

Hai iniziato come trequartista.
"Il mio ruolo è cambiato definitivamente con José Mourinho, all'esordio in prima squadra. C'erano tanti indisponibili in una gara in casa contro il Verona, a quel punto il mister decise di buttarmi dentro e da lì sono cresciuto tanto".

Tre caratteristiche per descriverti?
"Rapido, veloce e ho un buon tiro".

Il giocatore che ammiri di più nel tuo ruolo?
"Come professionista ho sempre ammirato Cristiano Ronaldo. Come quinto ho ammirato Ivan Perisic, uno che è stato qui".

Un allenatore o un compagno che ti hanno aiutato?
"Direi banalmente Mourinho, ma per arrivare a questo livello sono stati tutti importanti".

Cosa ti aspetti dall'avventura all'Inter?
"Di vivere una grande esperienza, sono arrivato in un contesto molto grande. E' una tappa molto importante per la mia carriera, spero di viverla al meglio". 

Conoscevi già Zielinski e Mhitaryan.
"E' stato bello ritrovarli, vivere Piotr giorno dopo giorno è una cosa diversa dalla Nazionale: lo stimo molto".

Come gestisci la pressione prima di una partita importante?
"Cerco di pensare il meno possibile, staccando la mente".

Che emozione è stata esordire nel derby?
"Una grandissima emozione, è una partita a cui tutto il popolo interista tiene tanto. Sono contento di aver esordito così, merito della squadra".

Il momento più bello con la Nazionale polacca?
"Il mio primo gol, magari una cosa banale può essere dire l'esordio. Non mi aspettavo di debuttare, ho dovuto metabolizzarlo. Lavoro ogni giorno per andare in Nazionale, per rendere orgoglioso il mio Paese". 

Un tuo difetto e un tuo pregio?
"Ne potrei dire tanti, ma quello che risalta di più è la permalosità. Il pregio è che sono buono, mi faccio volere bene da tutti".

Quanto è importante la vita di spogliatoio?
"L'ho notato qui all'Inter, alla Roma all'ultimo periodo era più facile avere rapporto con tutti essendo un giocatore 'anziano'. Qua mi hanno accolto tutti bene".

Talento o determinazione?
"Entrambe, col talento ci nasci mentre la determinazione è una cosa che la gente non vede e fai per te stesso".  

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 07 febbraio 2025 alle 15:33
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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