La vicenda di Andrea Beretta, primo “pentito” tra gli ultras di Inter e Milan, svela i legami tra criminalità organizzata e tifoserie. Come riportato da Il Giornale, il conflitto nasce con l’invasione degli Hammerskin, gruppo neonazista, che dopo la morte di Vittorio Boiocchi si appropria della cassa della Curva Nord. Beretta e Marco Ferdico tentano di riprenderne il controllo, ma il confronto con il leader degli Hammers, Domenico “Mimmo” Bosa, si rivela complicato.

Per rafforzare la propria posizione, Ferdico introduce nella Curva Antonio Bellocco, esponente della ‘ndrangheta. Con il suo supporto, gli Hammers vengono allontanati, ma il prezzo da pagare è alto: Bellocco ottiene un ruolo nel direttivo della Curva.

Presto, però, il rapporto si deteriora. Bellocco diffida della gestione economica della Curva e minaccia Beretta, che capisce di essere nel mirino della ‘ndrangheta. Il 4 settembre, anticipando una possibile vendetta, Beretta uccide Bellocco. Temendo ritorsioni in carcere, Beretta decide di collaborare con la giustizia, svelando le dinamiche di potere all’interno della Curva Nord e il coinvolgimento della criminalità organizzata nel tifo organizzato. Il caso apre un preoccupante scenario sulle infiltrazioni mafiose nelle curve, confermando che il mondo ultras è spesso teatro di scontri di potere che vanno ben oltre il calcio.

Sezione: News / Data: Gio 06 febbraio 2025 alle 14:34
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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