Sulla questione legata al futuro di San Siro, tema della prima puntata del format di DAZN 'Stadi 5.0', si pronuncia anche l'architetto Marco Casamonti, che ha lavorato all'ammodernamento della Bluenergy Arena di Udine: "Dobbiamo dire intanto che San Siro è uno stadio bellissimo, forse quello in Italia dove il calcio si deve meglio. Se però le società non riescono a trovare una relazione con l'amministrazione o non riescono a vedere tempi brevi per il restauro di quest'opera straordinaria, è chiaro che pensino a soluzioni nuove per proprie esigenze. Non è che sbagliano, è che ormai non si può più rimandare il tema. Se questa possibilità viene data in tempi brevi, si punta alla conservazione di San Siro. Se i tempi diventano complessi e lunghi, si pensa a nuovi impianti. Poi non è facile dire se San Siro potrebbe essere usato durante eventuali lavori: è una questione di grandissima complessità, Inter e Milan non possono stare lontani dallo stadio per 2-3 anni o quanto deve dare il lavoro. Si intrecciano tante questioni, anche relative alla proprietà. Le società hanno poi necessità di patrimonializzare i loro investimenti, e se costruiscono stadi nuovi su terreni di loro proprietà diventano asset. Il tema è di grandissima complessità".

Ma cosa non toccherebbe di San Siro e cosa vorrebbe vedere rivoluzionato?
"A San Siro il calcio si vede bene, quindi non toccherei l'inclinazione dei gradoni anche se in alcune zone supera i parametri UEFA che indicano 34 gradi come limite. Però le aree hospitality vanno interamente riviste, e poi andrebbe reso abitabile per 365 giorni all'anno, con un sistema che lo renderebbe visitabile oltre i giorni delle partite. San Siro va considerato come una cattedrale laica che necessita di cure che sin qui non sono state date, per renderlo un luogo abitabile, magari costruendo i musei dei club. Bisogna guardare all'esempio di diversi club esteri". 

Sezione: News / Data: Lun 10 marzo 2025 alle 23:46
Autore: Christian Liotta
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