Il 2025 sarà, per l’Inter, ricco di impegni internazionali; i nerazzurri non saranno soltanto in Champions League ma in estate prenderanno parte al nuovo Mondiale per Club FIFA che si terrà negli Stati Uniti. Inserita nel Gruppo E, la Beneamata affronterà il River Plate, il Monterrey e l’Urawa Red Diamonds. Secondo i bookmakers, la compagine allenata da Inzaghi è tra le favorite per la vittoria finale, preceduta solo da Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco. È quanto si nota anche dalle quote scommesse della Serie A nei portali specializzati come Betway, dove gli addetti ai lavori sembrano quindi riservare un ruolo da protagonista all’Inter, complice anche un girone iniziale alla portata, sebbene composto da avversari da non sottovalutare. Nel nostro approfondimento, scopriamo qualcosa di più sulle sfide che attendono i nerazzurri.

River Plate, tanti ‘volti noti’ tra i Millonarios
Il Club Atlético River Plate è di gran lunga l’avversario più blasonato del girone; i Millonarios di Buenos Aires, infatti, oltre ad aver vinto per ben 38 volte il campionato argentino, vantano numerose vittorie in ambito continentale (4 Coppe Libertadores) e un successo in Intercontinentale nel 1986. Fondato nel 1901, il River nasce - curiosamente - nel barrio della Boca (sì, proprio quello degli acerrimi rivali del Boca Juniors), salvo poi spostarsi nel quartiere della Recoleta negli anni Venti; a seguito degli acquisti di Peucelle e Ferreyra per cifre (all’epoca) esorbitanti, il River negli anni Trenta si guadagnò il soprannome di Millonarios.  

Nel corso della propria storia, il club ha inanellato grandi successi, dai trionfi de “La Máquina” negli anni Quaranta alla Libertadores del 2018 vinta in finale contro il Boca; inoltre, ha annoverato tra le proprie fila campioni del calibro di Di Stefano, Sivori, Fillol, Passarella, Francescoli, Crespo e Higuain. Il presente, invece, è rappresentato da una squadra non giovanissima (età media superiore ai 28 anni), composta da diversi giocatori che hanno militato in Europa come, ad esempio, gli ex Fiorentina Martinez Quarta e Pezzella, Enzo Perez (ex Benfica e Valencia), Lanzini (otto stagioni al West Ham), Funes Mori (Everton e Villarreal) oltre all’ex Primavera nerazzurro Colidio. A questi si aggiungono alcuni nomi in orbita Albiceleste, quali il portiere Franco Armani e gli ex Siviglia Montiel, Acuna e Kranevitter.

Monterrey, la nuova élite del calcio messicano
Fondato nel 1945, il Club de Fútbol Monterrey Rayados è da quasi trent’anni di proprietà della FEMSA, una multinazionale messicana nonché la più grande azienda di imbottigliamento dell’America Latina. La bacheca degli Albiazules non è particolarmente ricca ma, curiosamente, conta tanti titoli nazionali quanti quelli continentali (5 campionati messicani e altrettanti successi in CONCACAF Champions Cup). I successi interni risalgono tutti agli anni Duemila (fatta eccezione per uno ‘scudetto’ del 1986) mentre quelli internazionali sono arrivati dal 2010 in poi. Il Monterrey prenderà parte al nuovo Mondiale per Club FIFA in virtù della vittoria della CONCACAF Champions Cup del 2021, ottenuta vincendo il derby messicano con il Club America in finale per 1-0, con gol di Funes Mori. L’argentino è tornato poi al River, lasciando il peso dell’attacco sulle spalle di de la Rosa, Canales (ex Betis e Real Sociedad) e del colombiano Joan Rojas. A disposizione del tecnico Martin Demichelis non mancano vecchie conoscenze del calcio europeo, da Ocampos (meteora di Genoa e Milan) a Hector Moreno: oltre 100 presenze con la nazionale messicana e una lunga carriera in Europa tra AZ, PSV e Espanyol (più una manciata di apparizioni nella Roma). A completare il reparto offensivo anche Jesus "El Tecatito" Corona (7 stagioni al Porto) mentre a centrocampo spicca Óliver Torres, ex Under-21 spagnolo che ha vestito le maglie di Porto e Siviglia.

Urawa Red Diamonds, i “Diavoli rossi” di Saitama
Il club nasce nel 1950 quando una società del Gruppo Mitsubishi (la MHI, Mitsubishi Heavy Industries) fonda una squadra di calcio a Urawa, una cittadina della prefettura di Saitama. I maggiori successi a livello nazionale risalgono al periodo tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta: 4 titoli di Japan Soccer League, altrettante Coppe dell’Imperatore e due coppe di Lega. Dai primi anni Novanta, la squadra gioca stabilmente nel massimo campionato giapponese. Dal 1996 si chiama ufficialmente “Urawa Red Diamonds” e non più “Mitsubishi Urawa F.C.”, sulla scorta del sistematico rebranding del calcio giapponese avvenuto nei primi anni Novanta, a partire dalla nascita della J- League in luogo della vecchia JSL.  

Il soprannome “Red Diamonds” è un riferimento al simbolo della Mitsubishi, richiamato da un rombo rosso nello stemma della squadra, nel quale figurano anche una primula e lo Hoshokaku (un edificio di tarda epoca Meiji), due simboli della prefettura in cui ha sede il club.  

Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, l’Urawa Red Diamonds partecipa al Mondiale per Club in quanto vincitore della Champions asiatica nel 2022, conquistata superando gli arabi dell’Al-Hilal in una combattuta doppia finale (1-1 all’andata, 1-0 al ritorno). La rosa, allenata dal polacco Skorza, ha un’età media non altissima (26 anni e mezzo) ed è composta in larga parte da giocatori giapponesi; tra gli stranieri, spicca il mediano svedese Gustafson (che vanta 13 presenze in nazionale) mentre tra i pali gioca una delle leggende del club, Nishikawa Shusaku (31 presenze con il Giappone tra il 2008 e il 2016).

Sezione: News / Data: Lun 10 febbraio 2025 alle 06:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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