SOMMER 7 - Palcoscenico diverso, ma sul cross innocuo di Pellegrini replica Pagliuca nella finale Mondiale del '94. Senza quel bacetto al palo che toglie un po' di poesia. Non serve invece la prosa per respingere con i pugni chiusi il destro da posizione favorevole di Pellegrini. Nel pieno della normale amministrazione, confeziona la vittoria neutralizzando il sinistro velenoso di Soulé all'ultimo assalto avversario.
PAVARD 6,5 - Non alimenta mai la spinta dell'Inter, anche se c'è spazio per andare in contropiede. Ma nel complesso la scelta è saggia, perché non è una di quelle contese in cui si può lasciare la propria postazione senza sensi di colpa. Nel finale quando la Roma, in svantaggio, aumenta la pressione offensiva il francese è bravo a mettersi tra le linee e allontanare i palloni che arrivano da sinistra.
ACERBI 6 - Sufficienza di stima, perché fino a quel momento aveva controllato Dovbyk con disinvoltura. Sfortunato, la coscia lo tradisce. DAL 26' DE VRIJ 6,5 - Qualche imprecisione, dovuta anche al campo pesante e troppo spesso lascia Dovbyk libero di ricevere e girarsi. Decisivo quando interrompe un assist di Zalewski per l'ucraino in azione di insidioso contropiede. Quando c'è bisogno di chiudere a doppia mandata il fortino l'olandese alza il livello.
BASTONI 6,5 - In un contesto complicato tira fuori gli attributi anche a rischio di farsi male (e gli succede al tramonto del primo tempo). Gioca con grande personalità e non bada troppo alla qualità, anche se un paio di sfizi se li toglie. Meno coinvolto nella ripresa, quando potrebbe fare male sulla corsia destra della Roma. DAL 71' BISSECK 6 - Un po' arruffone quando è in possesso di palla, non denota grande serenità. Però la sua fisicità è un toccasana quando la Roma prova il tutto per tutto.
DARMIAN 6 - Le partite in cui c'è da soffrire e stringere i denti sono il suo pane. all'Olimpico c'è poco spazio per l'estetica e bisogna rimboccarsi le mani. Lo si vede poco in fase offensiva, anche perché la squadra per larghi tratti del match attende gli avversari per provare a ripartire. Dalle sue parti gioca Zalewski che lo tiene in allerta e lo costringe all'ammonizione. DAL 71' DUMFRIES 6,5 - Si presenta subito arando la fascia destra fino ad arrivare a concludere in porta e trovare la grande deviazione di Svilar, situazione che si ripete poco dopo sull'assist di Dimarco. Dopo aver bucato personalmente, mette Barella in condizione di colpire. Quanta presenza in poco più di 20 minuti.
BARELLA 6,5 - Appena rientrato dopo circa un mese ai box, gli viene subito scaraventata addosso la responsabilità del centrocampo nerazzurro quando Calhanoglu chiede il cambio. Inzaghi, orfano di Asllani, lo spedisce in cabina di regia sperando nella sua versatilità e nel suo sangue freddo, un ruolo che già in altre circostanze aveva approcciato. La risposta è quella del grande professionista, che soffoca la propria vena offensiva per garantire equilibrio ai suoi. Nel recupero calcia alto da buona posizione schiantato dalla stanchezza.
CALHANOGLU SV - DAL 12' FRATTESI 7 - Neanche lui si sarebbe aspettato di essere protagonista di una partita tanto significativa dal punto di vista personale così presto. Invece a freddo gli tocca iniziare a correre per supportare entrambe le fasi, tentando di far perdere le proprie tracce alla mediana giallorossa e di mantenere al contempo l'equilibrio tattico. Quando Zalewski lascia lì quel pallone scatena la sua ira funesta che porta alla rete di Lautaro, al giallo per Pisilli, all'assist che Thuram e Dimarco in tandem non sfruttano e a Massa che senza senso gli nega decine e decine di metri di campo isolato. Core (ingrato) de Roma.
MKHITARYAN 6,5 - Inizio positivo e propositivo, sguscia via più di una volta creando i presupposti per la chance offensiva della sua squadra, scheggiando a sua volta la traversa con un bel destro da fuori area che si abbassa con una frazione di secondo di ritardo. Con il forfait di Calhanoglu, suo scudiero personale, interpreta la gara in modalità più difensiva e gli tocca stare dietro al frizzante Koné, che sulla cara atleticamente dovrebbe dargli un paio di piste. Prezioso nella ripresa quando insegue ogni avversario.
DIMARCO 6 - Inizia con il piglio giusto, sostenendo la spinta dell'Inter a sinistra e dialogando con Bastoni in modo proficuo. Si fa anche vedere nell'area giallorossa provando ad approfittare dei palloni che arrivano da destra. Poi quando la squadra, uscito Calhanoglu, si abbassa e predilige le ripartenze tende a rimanere sulle sue, per non abbandonare troppo spesso la propria posizione. Celik gli strozza in gola l'urlo del gol salvando con un intervento ai limiti della disperazione. Nel finale è in evidente difficoltà fisica ma stringe i denti.
MARTINEZ 6,5 - In una partita complessa, in cui mostra sì tante giocate interessanti e utili per la squadra, fa fatica a rendersi efficace negli ultimi metri anche per colpa sua che non sempre segue a dovere le iniziative di Thuram. Poi però, all'improvviso, come un avvoltoio percepisce su Celik potrebbe sbagliare e fulmina sia lui sia Svilar con un destro sotto la traversa. DAL 71' CORREA 6 - Potrebbe fare di più con tutti gli spazi concessi nel finale dalla Roma, quanto meno la sua presenza tiene in apprensione il reparto difensivo giallorosso e se Thuram avesse ancora benzina chissà cosa potrebbero fare insieme...
THURAM 7 - Prestazione totale, anche senza segnare. Suo il primo squillo che scalda le mani di Svilar, merito suo il rosso che Cristante avrebbe meritato, lui l'incubo di N'Dicka che in 97 minuti contro l'Inter avrà commesso più falli di quelli della sua esperienza giallorossa fino a ieri. A volte è impreciso e non porta avanti azioni molto pericolose, ma in generale il lavoro che fa per tenere su la squadra è encomiabile. Eroico, quando sputa sangue anche nel momento in cui non ne ha più.
ALL. INZAGHI 7 - Non si è giocata neanche mezz'ora e ha già perso i due playmaker principali, Calhanoglu e Acerbi. Si prende il giallo perché quel mancato rosso a Cristante non gli va giù. Chiede a Barella, in piena emergenza, di agire da regista. Ottiene dai subentrati esattamente quello che vuole e dalla squadra la dimostrazione di saper soffrire. E, dettaglio significativo, non subisce gol in casa della Roma. Vittoria di platino, in una giornata di campionato che è più di una trappola. Da domani farà il punto sulle prossime assenze, stasera solo applausi.
ROMA: Svilar 7, Mancini 6, N'Dicka 6, Angeliño 6 (dal 79' Hermoso sv), Celik 5,5, Koné 6 (dal 53' Pisilli 6), Cristante 5,5 (dal 79' Le Fee sv), Zalewski 5,5 (dal 72' Baldanzi 6), Pellegrini 6, Dybala 6,5 (dal 79' Soulé sv), Dovbyk 6. All. Juric 6
ARBITRO: MASSA 5 - Tanti errori in una partita dall'alto contenuto agonistico. Ma quello da matita blu è il mancato cartellino rosso a Cristante che frana addosso a Thuram lanciato a rete. Lasciar correre era l'unica decisione da non prendere. Da spiegare anche il motivo per cui interrompe il contropiede isolato di Frattesi dopo l'errore evidente del già citato Cristante. Nessun regolamento lo prevede, secondo danno evidente per l'Inter.
ASSISTENTI: Carbone 6 - Peretti 6
VAR: Di Bello 5
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