Caso Lautaro? Non per Beppe Bergomi. Le parole dello Zio alla Gazzetta dello Sport sono chiarissime.

Da capitano a capitano: che direbbe al collega Lautaro?
«Di stare tranquillo, ma lui già lo è, si vede in faccia, lo si legge negli occhi: nei vecchi periodi di difficoltà del passato, aveva una espressione molto più buia. Non vedo un problema mentale, per me non c’è ancora nessun Sos da lanciare: la squadra gira comunque, segnano gli altri, la prestazione arriva. Certo, se devo pensare al futuro di questa squadra, non si può prescindere dai gol di Lautaro: per i trofei, quelli servono. E arriveranno…».

Ma perché non stanno ancora arrivando?
«Vive una situazione diversa da tanti attaccanti che ho visto all’Inter e che hanno vissuto anche loro momenti di difficoltà. Lui sa che tutti gli vogliono bene. E, cosa importante, sa che non sentirà mai il pericoloso brusio di San Siro quando sbaglia qualcosa: è merito suo, del suo carisma, di tutto quello che ha fatto e che nessuno può dimenticare. Non riesco a capire, però, quello che gli accade in certi momenti, anche perché la leadership e il lavoro per la squadra sono indiscutibili».

Ha notato anche lei che a volte l’Inter ha ecceduto nel tentativo di far segnare il suo capitano?
«Ed è sbagliato, se ho l’occasione per tirare, devo tirare. L’assist per Lautaro a tutti i costi non serve».

Sezione: Copertina / Data: Sab 04 gennaio 2025 alle 09:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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