Chi meglio di Rafa Benitez per commentare la due giorni di Champions delle italiane? Ecco le considerazioni del tecnico spagnolo alla Gazzetta dello Sport.

L’Inter porta il vessillo: 10 punti e un successo che è arrivato (anche) attraverso la sofferenza.
"E che ha confermato la solidità assoluta degli uomini di Inzaghi, la forza del suo organico, che non patisce il turnover ma anzi lo sa gestire con maturità. Magari ha dovuto subire ma non si è tirata indietro, ha intuito che lo sviluppo della partita non richiedeva altro e ha agito di conseguenza".

Non era semplice, non lo è stato.
"L’Arsenal è squadra che sa di calcio e ci gioca bene attraverso il palleggio. Averla battuta vuol dire soprattutto una cosa: essere riusciti a mettere le mani sulla qualificazione, perché la classifica è incoraggiante e il calendario anche. Conclusioni ne sono state concesse poche, questa è la rappresentazione di una condizione mentale e tattica che fa la differenza: la vittoria di mercoledì alleggerisce le pressioni e fa vivere con maggior leggerezza. Niente è sicuro ma credo che Inzaghi si senta assai meglio di mercoledì mattina. Giustamente".

Un turno in cui sono cadute alcune grandi, facendo anche assai rumore.
"E ci può stare anche un abbassamento della concentrazione, perché riuscire a restare protagonisti ogni tre giorni - tra Champions e campionati - è una faticaccia. Sono state giocate quattro gare ma restano ancora a disposizione dodici punti, i valori potrebbero essere confermati, c’è la possibilità di recuperare per chi sta in ritardo".

Mezza Champions, nella sua nuova formula, se ne è andata: ci sono verità che l’hanno colpita?
"I 12 punti del Liverpool danno la dimensione della squadra di Slot. Ma poi ci sono numeri che spiccano: l’Inter e l’Atalanta non hanno ancora subito un gol e hanno dovuto confrontarsi anche con avversari di indiscutibile qualità: c’è equilibrio in entrambe le squadre nerazzurre e una forza offensiva che riesce a non incidere sulla organizzazione difensiva. Il Milan si è rialzato immediatamente, dopo la falsa partenza delle sue due gare, è pienamente in corsa. Dispiace per il Bologna ma il battesimo in Champions League a volte può avere un prezzo da pagare e poi mi pare anche che negli episodi, Italiano non sia stato fortunato".

È prematuro tentare di individuare le favorite?
"Continuo a pensare che la lotta sia lunga e dura, che chi ha perso qualcosa per strada - come il Psg e l’Atletico - abbia la struttura per riprendersi. Ma agli ottavi ne passano otto e le altre dovranno uscire dal tabellone: qualcuna rimarrà fuori".

Le insidie sono già emerse o c’è dell’altro che dobbiamo aspettarci?
"La Champions non si assegna adesso, ci saranno mesi di emozioni, ogni turno ne nasconde. Se pensiamo che la prima fase si chiuderà a fine gennaio, ci siamo già catapultati in una dimensione per chiunque sconosciuta, sicuramente inedita e per me anche bella, avvincente. Ma adesso i club si caleranno in un periodo denso e anche imprevedibile, perché conviene ricordarlo, poi ci sono i campionati e le coppe che assorbono o aggiungono fatiche e per i prossimi due mesi non ci sarà quasi modo di respirare. L’Inter che sta lassù, subito dietro al Liverpool, gode di una posizione di privilegio che si è guadagnata".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 08 novembre 2024 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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