"Mentirei se dicessi che mi aspettavo di trovarmi in questa posizione". È sincero Robin Gosens quando, ai microfoni di TNT Sports, commenta il momentaneo secondo posto in classifica della Fiorentina, a pari punti con l'Inter prima della sfida di questa sera: "Ma dal momento in cui sono arrivato qui, ho avuto la sensazione che abbiamo un mix davvero buono di giocatori giovani ed esperti. Sono rimasto sorpreso da quanto fosse brava la squadra. Le sette vittorie consecutive hanno accresciuto la nostra responsabilità e hanno reso chiaro che abbiamo una squadra molto forte, in grado di competere con tutti in questo campionato".

Immancabile il passaggio diretto sulla sfida del Franchi: "È una partita molto bella per vedere a che punto siamo. L'Inter è la squadra più completa che abbiamo in Serie A. Hanno giocato insieme per tanti anni, hanno lo stesso allenatore, hanno integrato due o tre giocatori nuovi di un livello incredibilmente alto. Per me restano i favoriti, anche perché ho giocato con la maggior parte dei ragazzi lì e so quanto sono bravi. Per me, in questo momento - e siamo ancora all'inizio della stagione - loro sono la squadra da battere".

Il tedesco torna poi anche sull'esperienza a Milano: "Anche se in molti affermano che quest'anno e mezzo non è stata un'esperienza positiva, sinceramente non sono d'accordo - ammette l'ex nerazzurro -. Certo, tutti si aspettavano, io in primis, che giocassi di più, ma a volte nel calcio succedono cose che sfuggono al tuo controllo. Nessuno si aspettava all'epoca che Dimarco avrebbe fatto una stagione del genere. È esploso e stava andando alla grande, e lo sta facendo ancora. Poi devi aspettare la tua occasione. Ogni volta che l'allenatore mi ha dato la possibilità, ho cercato di dare il massimo e di fare la differenza. Ovviamente, speravo di giocare di più. Quella era l'intenzione anche dell'Inter quando mi ha comprato per 28 milioni di euro, che sarei stato il terzino sinistro per i prossimi anni. Nessuno si aspettava che Dimarco avrebbe fatto una stagione come questa. Ma se ripenso a quel periodo, ho solo sensazioni positive, perché ho giocato con molti campioni, ho vinto alcuni titoli, siamo arrivati ​​alla finale di Champions League. Per un anno e mezzo San Siro è stata casa mia, forse uno degli stadi più belli del mondo. Quindi, non potrei mai guardarmi indietro con sentimenti negativi. Ovviamente, avrei voluto avere più minuti, ma sono molto orgoglioso di aver giocato per questa fantastica squadra. Non vedo l'ora di vedere i ragazzi".

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Sezione: Copertina / Data: Dom 01 dicembre 2024 alle 12:14
Autore: Stefano Bertocchi
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