La giustizia sportiva resta in attesa che le carte arrivino negli uffici della Procura federale, ma è già chiaro che i rapporti tra Calhanoglu e gli ultras nerazzurri dovranno essere analizzati con particolare attenzione.

Il turco, dopo Zanetti e Inzaghi, è stato il terzo interista sentito dai pm nell'ambito dell'inchiesta che ha azzerato i vertici sia della Nord interista che della Sud milanista. Come riferisce la Gazzetta dello Sport, il centrocampista ha ammesso di aver avuto contatti "a titolo personale" con l'ex capo ultras Ferdico e di averlo fatto nonostante il club avesse sconsigliato quel genere di incontri.

Calha non è indagato, ma la sua partita in sede sportiva tra qualche settimana sarà più complessa. Secondo la rosea, si giocherà attorno alla violazione dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva e, in particolare, il comma 10, in base al quale “è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Oltre all’ammenda di 20mila euro, il rischio in questo caso è di una squalifica per una o più giornate

Calhanoglu ha riferito solo di incontri, negando cene tra famiglie. Incontri concessi per "riconoscenza" alla solidarietà ricevuta quando all’epoca del terremoto nel suo Paese, febbraio 2023, era apparso uno striscione con scritto «vicini a Siria e Turchia. Calha uno di noi». Il gesto era stato apprezzato da Hakan, che in cambio aveva donato alla Nord maglie per raccolte benefiche per «i bambini in ospedale», senza "mai ricevere pressioni". 

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Sezione: Copertina / Data: Ven 18 ottobre 2024 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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