Poco dopo le 22.43 del 22 aprile scorso, l'esatto momento in cui l'Inter ha conquistato lo Scudetto della seconda stella battendo il Milan, il direttore sportivo Piero Ausilio ha ammesso candidamente che con gli arrivi di Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, ormai ufficiosi, il mercato in entrata dei nerazzurri era già finito. Parole allora che sembravano la classica frase fatta per non svelare strategie o alimentare speranze, ma che oggi, 31 agosto, pochi minuti dopo il gong della finestra estiva, hanno trovato conferma. 

Non che la dirigenza non si sia mossa in questi ultimi 4 mesi, anzi. Ha prelevato dal Genoa il portiere del futuro, Josep Martinez, per una quindicina di milioni bonus compresi e, proprio ieri, ha definito l'arrivo del giovane Tomas Palacios per una decina di milioni, sempre bonus compresi. Acquisto futuribile resosi necessario dopo l'infortunio di Tajon Buchanan, che tornerà a disposizione solo a novembre. Nel mezzo le firme di giovani promettenti come Luka Topalovic, Alex Perez e Thiago Romano, oggi utili per la Primavera di Andrea Zanchetta, domani forse per l'U23 ancora da allestire.

Non sono mancate le cessioni, anche se stavolta il popolo nerazzurro ha potuto tirare un sospiro di sollievo: nessun 'big' ha lasciato la squadra, perché dopo la rivoluzione della scorsa estate il bilancio non ha imposto sacrifici. Ed è così che a lasciare Milano sono stati Davy Klaassen, Juan Cuadrado, Stefano Sensi e Alexis Sanchez per fine contratto, Emil Audero per fine prestito, oltre ad alcuni giovani a titolo definitivo come Mattia Zanotti, Lucien Agoumé, Gaetano Oristanio e Martin Satriano o in prestito come Zinho Vanheusden, Valentin e Franco Carboni, Ebenizer Akinsanmiro, Aleksander e Filip Stankovic, Alessandro Fontanarosa e Issiaka Kamate tra gli altri. Tra le uscite, a sorpresa, non figura il nome di Joaquin Correa, dato per partente sin dal suo ritorno ma mai oggetto di offerta significativa, al punto da rimanere come quinta soluzione offensiva a meno di non accettare una proposta da campionati dove il mercato è ancora aperto. 

Questo è stato il primo mercato gestito dalla nuova proprietà, Oaktree, che ha avallato i rinnovi di Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Simone Inzaghi e ha dato priorità agli investimenti in calciatori giovani e futuribili, con un occhio al rispetto dei parametri finanziari. Il fatto che la rosa non richiedesse stravolgimenti ha sicuramente agevolato questa strategia, e se sulla carta la squadra rimane estremamente competitiva e rinforzata da Zielinski e Taremi, forse in attacco avrebbe beneficiato di un sostituto di Sanchez, una seconda punta di qualità e dal dribbling facile che però, causa affollamento nel reparto offensivo, non è potuta arrivare. 

Ora, come sempre, parola al rettangolo di gioco e ai ragazzi di Inzaghi, che oltre a difendere il tricolore esposto sul petto della nuova maglia dovranno fare il massimo per arrivare tra le prime 8 nella classifica unica della nuova Champions League. Per adesso le premesse per fare bene, al netto del rafforzamento delle avversarie, rimangono intatte come la partita contro l'Atalanta ha confermato. Il vero mercato, quello che rivelerà le ambizioni future del club, sarà il prossimo quando scadranno diversi contratti importanti.

Sezione: Copertina / Data: Sab 31 agosto 2024 alle 00:10
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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