A pochi giorni da Roma-Inter, parola al grande doppio ex. Il Messaggero ha interpellato sull'argomento Walter Sabatini, direttore sportivo che ha costruito le rose di entrambe le squadre durante le sue esperienze nella Capitale e a Milano. Il primo discorso verte sui due 'colleghi' Marotta e Ghisolfi: "Marotta è un grandissimo, Ghisolfi nella migliore delle ipotesi è un bravo giovane dirigente. Gli stranieri hanno bisogno di più tempo per ambientarsi anche se sembra che alla Roma non abbiano ancora capito dove sono, così come i Friedkin che non hanno mai parlato con la gente. Un atto di arroganza insopportabile".

Restando in tema, Sabatini spiega quali sono le differenze tra le due proprietà, entrambe americane: “All'Inter Zhang ha fatto da trampolino di lancio assieme a un management esperto, i Friedkin invece non hanno compreso che la Roma è nulla senza la sua gente, l'adrenalina di questa città li ha ricusati”.

L'esperto dirigente ha lasciato il segno in entrambe le società: “La cosa migliore che ho fatto all'Inter è stato portare in nerazzurro Bastoni, che ho voluto fortemente. Per quanto concerne la Roma, ho fatto cose buone ma non sta a me dirlo. Comunque ho combinato anche qualche cazzata. Quali? Essermene andato dall'Inter, non ci sarà mai una ragione per spiegarlo, sono stato un coglione incommensurabile. L'Inter non si lascia, così come non si lascia la Roma ma in questo caso sono stato costretto. La decisione di Pallotta di nominare un consulente (Baldini, ndr) oscurava la figura del direttore sportivo”.

Si passa poi a parlare del tema attuale sulle curve e gli ultras: "Personalmente mai avuto problemi, ma l'ho percepito sempre come un potenziale rischio enorme. Cose come omaggiare la Curva mi sembrano troppo, la squadra deve rispettare tutti i tifosi. Consegnare le maglie alla Curva o altri riti sono obsoleti e superati".

Risposta secca alla domanda su quale romanista potrebbe giocare titolare nell'Inter: "Pisilli, ha personalità, muove la palla e copre il campo. Può giocare in tutte le grandi squadre".

Sabatini si affida poi al caso per dare possibilità di vittoria alla Roma domenica sera: "Il calcio è un mistero che non sarà mai compiutamente svelato".

Infine, l'argomento allenatori: perché Sabatini sceglierebbe Juric o Inzaghi? "Juric ha un bel temperamento ed è stato tra i primi a proporre un calcio gasperiniano. Inzaghi lo conosco dai tempi della Lazio, la sua Primavera giocava benissimo. Sa trasferire ai giocatori buonumore, personalità e leggerezza e non è poco". 

Sezione: Copertina / Data: Mer 16 ottobre 2024 alle 10:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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