Le linee guida di Oaktree. Ma davvero c'è qualcuno che pensa che il fondo californiano stia lì a verificare con la lente di ingrandimento l'esatta età media della rosa dell'Inter? Ormai siamo vittime delle ossessioni, specialmente se si parla di calciomercato.

Un nome che è tornato di gran moda nelle ultime ore è quello di Jonathan Tah del Leverskusen, possibile parametro zero visto il probabile non rinnovo con le Aspirine. Tah ha 28 anni, va per i 29 (febbraio 1996): non certo un vecchiaccio decrepito ormai indirizzato a osservare i cantieri. Eppure secondo qualcuno non rientrerebbe nei piani dell'Inter per ragioni anagrafiche. Che poi è quanto abbiamo già ascoltato per Hermoso qualche mese fa. E non solo...

Chiariamo un fatto: qualunque club, a qualsiasi latitudine, tende sempre a scegliere un giocatore più giovane in caso di elementi che più o meno si equivalgono per bravura e costi. Ma possibile che dobbiamo credere che l'unico e immutabile parametro per la scelta dei calciatori sia diventata la carta d'identità? Follia. Come ripetuto spesso da Marotta e Ausilio, la vera e unica linea societaria resta una: abbinare competitività e sostenibilità. In tal senso, saranno eliminate le zavorre tipo Correa, tra i più "pesanti" a livello di ingaggio lordo annuale al quale non corrisponde un contributo in campo adeguato. Si rifletterà certamente su Acerbi e De Vrij, così come su Darmian e su Arnautovic: tutti al loro ultimo anno di contratto.

Non ci sarà miopia nella pianificazione del mercato. Ci sono indirizzi, non muri invalicabili. L'età media è un giochino per gli ossessionati: i parametri per la creazione della squadra sono diversi e più articolati. Ma il primo requisito resta sempre quello: si prende un giocatore perché si pensa possa farti vincere le partite. Specialmente se ti chiami Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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