Per la prima volta dopo davvero molto tempo ho visto un’Inter bruttina. In quel di Leverkusen la sensazione che la squadra si sia accontentata del pareggio è parsa evidente ai più. Certo, il gol dei tedeschi è arrivato al 90’, sugli sviluppi di angolo conquistato grazie ad enorme fuorigioco non fischiato e dopo un batti e ribatti piuttosto casuale. Però – e qui sta la grande differenza – la squadra di casa dava la percezione di voler vincere, i nerazzurri che gli stesse bene lo 0-0, sia per la classifica, che per un record storico della competizione, quello di non prendere gol per sei partite di fila nel torneo. Probabilmente sul finale anche Dimarco e compagni si sono un po’ rilassati, venendo così puniti dal Bayer. Ci sta. Ma è un peccato perché ormai – e questa è la verità più grande – nessuno era più abituato a un'Inter così. In ogni caso in Champions si poteva spendere un jolly, quindi pace. Con due vittorie i nerazzurri saranno sicuramente tra le prime otto, molto probabilmente, visti i calcoli dei siti specializzati, basteranno addirittura 4 punti. Quindi se a gennaio i ragazzi di Inzaghi dovessero fare il proprio dovere, conquisterebbero una qualificazione da applausi.

Il presente però si chiama Lazio. Una partita storicamente complicata per l’Inter, ancora di più forse per il mister piacentino, che contro i biancocelesti – anche per colpe non sue, perché il gol di Felipe Anderson continua a rappresentare l’esempio di cosa non sia il fair play e il voler con cognizione di causa approfittare delle difficoltà di un tuo collega – ha trovato negli anni più criticità. Oggi l’undici di Baroni – allenatore poco sponsorizzato, ma competente – è temibile, in forma, gioca bene a calcio. Tuttavia, per dimenticare subito lo 0-1 della BayArena e per dare un segnale fortissimo al campionato, serve una prestazione da Inter. Da campioni d’Italia. Da squadra che ancora fame di vittoria. Ad oggi i risultati, in tutte le competizioni, restano comunque positivi, anche se mancano i punti contro squadre più deboli, vedi Genoa, Monza e Milan, tanto per fare degli esempi. Ma il filotto inanellato sino a martedì fa sicuramente ben sperare tutti gli interisti.

Riprendere subito il filo conduttore giusto è il mantra da seguire. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 dicembre 2024 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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