Pochi giri di parole, c'è da correre. La Champions League può educatamente essere accantonata visto che se ne riparlerà tra oltre un mese, il 22 gennaio quando si andrà a Praga. Adesso la fastidiosa dicotomia tra puntare allo Scudetto o al ritorno nella più prestigiosa finale per club ha ben poco senso. Prima di tornare a giocare in Europa ci saranno 6 partite in Serie A, 18 punti in palio. E la non trascurabile missione araba per la Supercoppa Italiana, altre due partite nella più ottimistica delle visioni. Ergo, al di là delle preferenze a volte stucchevoli su quale percorso vada battuto più seriamente (una grande squadra non sceglie), la realtà impone di concentrarsi ferocemente sul campionato.

A partire da domani sera all'Olimpico, trasferta che più che mai complicata contro un avversario, la Lazio, che a prescindere dal valore della rosa sta bene, benissimo. Battere due volte il Napoli e vincere con personalità ad Amsterdam sono segnali di uno stato psicofisico ai massimi livelli e la sola idea di affrontare, in casa, i campioni d'Italia sarà un ulteriore booster a fare bene. Servirà, in altre parole, la prestazione con la P maiuscola per tornare a Milano con 3 punti. Ampiamente alla portata dell'Inter, eccessivamente criticata dopo lo scivolone last minute a Leverkusen dove la squadra nerazzurra non si è esibita con la solita consapevolezza e sfacciataggine, badando fin troppo al sodo.

Ma da qui a mettere in discussione qualsivoglia aspetto o protagonista ce ne passa. E chi ha imparato a conoscere questi ragazzi sa bene che domani sera faranno tutto il necessario per vincere. Anche perché davanti si corre e bisogna fare altrettanto. L'Atalanta sbanca Cagliari con il minimo sforzo e un super Carnesecchi, il Napoli rimonta l'Udinese in trasferta. La Juventus, beh, in questo momento non fa testo. In attesa di capire cosa faranno la Fiorentina a Bologna e il Milan contro il Genoa.

Giocare con tutti i risultati a disposizione non è sempre un vantaggio, soprattutto quando le altre che stanno davanti fanno bottino pieno. Ma non può essere questo aspetto a giustificare alcun calo di concentrazione. Perché adesso non c'è più motivo di dividersi tra campionato e Champions, non c'è alcuna ragione di scegliere. Questi 18 punti sul tavolo vanno intascati tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 dicembre 2024 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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