Intervistato da Gazzetta.it, Okan Buruk ha raccontato di aver 'vissuto un sogno dal primo all'ultimo giorno' all'Inter. A quel tempo, spiega l'ex centrocampista, ora tecnico del Galatasaray, era praticamente impensabile lasciare il campionato turco per giocare nel torneo nazionale più competitivo in circolazione: "Era difficilissimo lasciare la Super Lig, figuriamoci pensare di arrivare in Italia, nel miglior torneo del mondo, per giocare con un top club. Avevo paura del fattore ambientale. Alla fine, però, mi bastò condividere un appartamento con Emre...", ha ricordato Okan. 

Il grande salto permise a Okan di conoscere personaggi di grande caratura dentro e fuori dal campo: "C'erano fuoriclasse in campo e pure dietro le scrivanie. In partita facevano la differenza Zanetti, Vieri, Ventola e Ronaldo. Fuori c'erano fenomeni del calibro di Moratti, Branca e Facchetti".

Un sogno lungo tre anni, con in mezzo il peggiore degli incubi, lo scudetto perso all'ultima giornata nel famigerato 5 maggio 2002: "Fortunatamente, nel corso della mia carriera, ho vinto moltissime volte e ho perso... - dice in poche occasioni. Il ko contro la Lazio fu pesante, l'Inter non conquistava lo scudetto da tredici anni e i tifosi ci rimasero malissimo. Ricordo le lacrime di Ronaldo, i discorsi di Zanetti... Eravamo un gruppo meraviglioso, che però non ha mai vinto un titolo".

Dagli amarcord, la chiacchierata con la rosea si sposta sulla stretta attualità, con Okan che parla così del connazionale Calhanoglu: "Se mi proponessero di portare al Gala un giocatore del vostro campionato, non avrei dubbi e prenderei Hakan. L'ho conosciuto ai tempi delll'U17 turca. Era bravo, ma non mi aspettavo sarebbe arrivato a certi livelli. L'Inter e Inzaghi gli hanno permesso di compiere il salto di qualità definitivo".

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Sezione: Focus / Data: Mer 24 luglio 2024 alle 19:56
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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