Uscito nelle librerie brasiliane 'Adriano – La mia più grande paura', l'autobiografia scritta dall'ex attaccante dell'Inter con la collaborazione del giornalista brasiliano Ulisses Neto, di cui avevamo già riportato qualche stralcio a proposito del periodo in cui l'Imperatore militava all'Inter (LEGGI QUI), periodo durante il quale visse uno dei momenti più difficili della sua vita: "Non avevo le energie per alzarmi dal letto e andare ad allenarmi, tanto meno per le cose che devi fare al di fuori del club: mangiare e dormire bene, riposare. La mia unica preoccupazione era bere e andare in discoteca".

La dipendenza dall'alcol:
"Vivevo una routine che non mi rendeva felice come molti immaginano, la gente pensava fossi un mascalzone, uno spudorato. E invece bere era il mio unico modo per non pensare a un ca**o. Sono sprofondato in una depressione terribile, è stato davvero brutto. Per fortuna se ne è accorta la mia famiglia che mi è rimasta vicina. Non mi piace nemmeno ricordarlo", ha ammesso l'Imperatore - come veniva soprannominato -.

Il ricovero nella clinica svizzera per curare la dipendenza dall'alcol:
"Pensavo che da un momento all'altro sarebbero entrati degli infermieri per mettermi una camicia di forza, volevo andarmene subito. Continuavano a passarmi per la testa delle idee sbagliate e ho dovuto lasciare l'Italia: San Paolo è stata la mia fuga. E lì sono stato aiutato da uno psichiatra migliore rispetto a quello che mi aveva assegnato l'Inter. Poi sono arrivati risultati in fretta e dopo essermi preso una pausa dall'alcol mi è tornata la voglia di correre in campo, anche di fare le cose noiose".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 12 dicembre 2024 alle 22:20
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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