Bella intervista di Sportweek ad Andrea Pinamonti, l'ex canterano nerazzurro che oggi tanto bene sta facendo al Genoa. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.

Il vero Pinamonti che tipo di attaccante è?
"È una domanda alla quale neanche io riesco a rispondere. Non ho mai nascosto che preferisco giocare con un’altra punta vicino, perché vorrebbe dire dividerci le attenzioni dei difensori avversari. Confesso che quando è arrivato Viera con il suo 4-3-3 ero spaventato: non è un modulo che mi fa impazzire, l’avevo usato a Sassuolo e infatti le cose non erano andate benissimo. Ma è stato bravo lui a disegnarlo in modo diverso, in modo che io non restassi isolato là davanti".

Quarto interista più giovane di sempre a esordire in prima squadra. Poi che è successo?
"Quando esordisci così giovane è bello, però si creano delle aspettative basate sul niente. Ho iniziato un giro di prestiti che da una parte mi ha aiutato a uscire dalla comfort zone dell’Inter, dall’altra mi ha impedito di continuare a far parte di un progetto al cui interno avrei potuto crescere, sfruttando la presenza di tanti compagni forti. Invece, i continui cambiamenti e il dover adattarmi ogni volta a un nuovo ambiente qualcosa mi hanno sicuramente tolto".

Hai detto una volta che Mauro Icardi all’Inter ha fatto tantissimo per te.
"In Primavera dormivo in convitto, una volta in prima squadra dovevo cercarmi casa. La trovo, ma veniva pronta dopo due settimane. Mauro mi chiama e dice: “Non voglio farti spendere i soldi dell’hotel. Difronte a dove abito ho un appartamento che uso per parenti e amici. Ora è libero, te lo lascio a disposizione e non mi devi niente”. Non solo: poiché non avevo la patente, ogni mattina passava a prendermi per andare all’allenamento. Insomma, lui era il capitano dell’Inter, io un ragazzino, eppure mi ha trattato alla pari. Avrà visto qualcosa in me che gli piaceva... Gli sarò per sempre grato".

Lo senti ancora?
"Sì. Icardi è sempre stato etichettato per quello che non è, un po’ come Balotelli, che al Genoa si è dimostrato un bravissimo ragazzo, molto umile e capace di andare d’accordo con tutti".

Quante volte hai sognato di prendere il posto di Icardi all’Inter con quella maglia numero 9?
"Lo vedevo come l’esempio perfetto del centravanti, avrei voluto tutto di lui. Devo finire il mio lavoro al Genoa, ma sono sicuro che riuscirò a mettermi alla prova a un livello più alto. Voglio diventare un giocatore importante in una squadra importante. E non penso sia presunzione".

Sezione: Focus / Data: Sab 29 marzo 2025 alle 10:00 / Fonte: sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni
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