L'editoriale di oggi lo voglio dedicare interamente a Davide Frattesi. Perché in quell'esultanza liberatoria, davanti ai 72mila di San Siro, dopo il gol contro l'Udinese c'è molto di più di quello che possiamo immaginare e soprattutto sapere.

Ogni volta commettiamo lo stesso errore. Pensiamo che chi scende in campo e indossa la maglia dell'Inter sia solo un professionista stipendiato dal club. Questo è alla base ovviamente di un rapporto lavorativo tra un giocatore e una squadra di calcio. La base per un rapporto di fedeltà che si instaura tra giocatore e tifoso.

Ma dimentichiamo sempre che sono ragazzi e uomini. Nonostante svolgano il lavoro più bello del mondo, tutti i calciatori hanno una vita privata, hanno una famiglia, hanno questioni personali che possono essere anche trascinate anche nella loro vita da professionisti.

Davide Frattesi si è scusato, nel post partita di Inter-Udinese, con i tifosi nerazzurri. Tutti sanno che questa stagione non ha rispettato le aspettative dell'inizio, tranne qualche acuto. Ha chiesto scusa per tutte le volte che i tifosi dell'Inter lo hanno visto "spento", aggettivo assolutamente non ridonducibile ad un giocatore "caldo" come Frattesi. Il centrocampista ha poi rivelato che il problema è un qualcosa che va rintracciato altrove rispetto alla sfera calcistica.

Nello spogliatoio probabilmente i giocatori dell'Inter sanno cosa è accaduto a Frattesi. Era già successo con Barella (la perdita del figlio) e in tempi più recenti con Arnautovic. Ecco perché il gol di oggi, quell'urlo sotto la Nord e quell'abbraccio che San Siro aspettava di dargli da tanto tempo, possono rappresentare per Frattesi la giusta scintilla da qui a fine stagione. Perché se tra qualche mese le strade di Frattesi e dell'Inter si separeranno, tutti vorranno ricordare questa storia d'amore come merita di essere ricordata. Con la fotografia delle esultanze contro Milan, Verona e Udinese ad esempio. C'è ancora tempo per scattare altre istantanee. Per ora, Davide, un grande abbraccio. Qualunque sia il problema. L'Inter è casa, l'Inter è famiglia. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
vedi letture
Print