Berti: "La parola Triplete mi fa godere, ma pensiamo al Bayern. Barella ha la maglia dell'Inter tatuata"

Da Marzamemi direttamente a Milano per assistere al match di questa sera tra Inter e Bayern Monaco. Non vuole mancare al grande appuntamento Nicola Berti, che ai microfoni di Libero offre le sue chiavi di lettura di questo quarto di finale di Champions League: "Simone Inzaghi preparerà la partita con attenzione e cercherà di capire subito cosa intendono fare i tedeschi: rompere gli indugi o attaccare con pazienza?".

Cosa suggeriresti?
"Li aspetterei e mi distenderei in contropiede come l’Inter sa fare.Magari ripetendo la partita dell’andata, ordinata e cinica".

Cosa deve evitare l’Inter?
"Facile, non deve prendere gol visto che ultimamente non riesce a finire le partite senza farlo: a Monaco, a Parma, contro il Cagliari".

Bayern, domenica il Bolognae poi il derby di Coppa Italia: fra sette giorni avremo più certezze?
"Mamma mia, mi ero dimenticato del derby :sì,sono i giorni che possono far girare la stagione".

L'assenza di Denzel Dumfries peserà?
"Meglio se ci fosse. Prima dell'infortunio era un carrarmato sulla fascia".

Simone Inzaghi sta raccogliendo consensi unanimi dopo anni in cui era quasi sottovalutato.
"Non mi convincevano alcune sue scelte del primo anno, quando perse lo Scudetto. Ora ha dimostrato di essere un top".

Il giocatore simbolo di questa Inter?
"N.B. ovvero Nicolò Barella. N.B. stava per Nicola Berti nel 1989, l’anno dello Scudetto dei recordq uando battemmo il Milan di Arrigo Sacchi. Gioca nel mio ruoloe ha la maglia tatuata sulla pelle come il sottoscritto".

È il leader della squadra?
"Insieme al Toro che è un mammasantissima e da un mese non sbaglia nulla".

Se pronuncio la parola Triplete?
"Ahhh. Dico che mi fa godere. È possibile ma c'è un ma. Pensiamo al Bayern prima, poi al Bologna".

Questa Inter è la più forte di sempre?
"Sì, però io ho giocato nell'Inter dei record del 1989. Che vinse lo Scudetto con 11 punti di vantaggio sul Napoli di Diego Armando Maradona".