Tra i protagonisti del convegno Thinking Football Summit in Portogallo c'è anche Andrea Butti, ex team manager dell'Inter oggi Head of Competitions and Operations della Serie A, intervenuto nel corso del panel dal titolo 'Future Strategies for Serie A and Premier League'. Butti, nel corso del suo intervento, ha raccontato come la compilazione dei calendari del campionato sia diventata praticamente un'opera di ingegneria applicata allo sport: "In Italia per preparare il calendario abbiamo 400 vincoli, eventi locali che hanno un impatto sull’organizzazione delle partite. Negli ultimi 20 anni la Serie A ha lo stesso calendario, 20 squadre e 38 giornate mentre intorno sono aumentate le altre competizioni in maniera significativa. Abbiamo fatto un calcolo, dal primo giorno della stagione, il weekend dopo la UEFA dalla Supercoppa fino all finale di Champions, ci sono 84 matchday disponibili. E solo 48 sono usati dalla Serie A tra campionato e coppe. Il problema che le date FIFA e UEFA sono più di 36. Significa che sicuramente ci saranno scontri, è qualcosa di inevitabile. Non possiamo ridurre le nostre competizioni per dare spazi alle altre".

Butti ha anche toccato il tema del Mondiale per Club, la novità inserita dalla UEFA che prenderà il via nel 2025: "Non possiamo considerare di organizzare una competizione senza interpellare i giocatori. Credo che quando paragoniamo altri sport che hanno minori tempi di riposo bisogna considerare diversi aspetti. Giochiamo all’aperto e non al chiuso, in uno sport di 90 minuti con contatto fisico: non si chiede ai giocatori NFL di giocare dopo due giorni, gli dai una settimana. È impossibile trovare una soluzione come tirare fuori un coniglio dal cilindro. Bisogna sedersi insieme e trovare una soluzione che bilanci ogni richiesta. In Italia ci sono 20 squadre ma non puoi pensare di intervenire e dire di giocare meno per giocare più big match internazionali. L’equilibrio tra i campionati nazionali e le altre competizioni è fondamentale: credo che i tifosi possano avere un ruolo chiave come per la Superlega. Le Leghe Europee sono uno stakeholder fondamentale. Rappresenta l’essenza dell’organizzazione dei campionati domestici, è il giusto equilibrio tra club, federazioni e altri stakeholder. Proteggiamo le competizioni nazionali davanti agli altri stakeholder: rappresentiamo tutti i club, non solo alcuni".

Sezione: News / Data: Sab 14 settembre 2024 alle 07:00 / Fonte: Calcioefinanza.it
Autore: Christian Liotta
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