Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, il dirigente Pietro Lo Monaco ha parlato di Diego Pablo Simeone, allenatore da lui voluto fortemente al Catania: 

Pietro Lo Monaco, lei conosce bene Diego Pablo Simeone: l’ha voluto al Catania quando ne era l’amministratore delegato...
"E sono doppiamente contento: per lui e per noi perché vuol dire che ancora una volta ci avevamo visto giusto. Ora lui fa notizia, ma noi abbiamo lanciato anche gente Montella e Mihajlovic".
Vero, ma fermiamoci al Cholo: che tipo di allenatore è?
"Un condottiero, uno che trascina la squadra e che fa gruppo con i giocatori".
Quindi fa parte della categoria dei 'tecnici motivatori'?
"Sì, quelli alla Mourinho: e abbiamo visto ancora adesso quanto Mourinho sia straordinario, in questo...".
Alt! Lei che parla bene di Mourinho è una novità...
"Ma io non ho preconcetti. Sostengo da sempre che un allenatore che sta ad altissimo livello deve avere tante caratteristiche di eccellenza che lo completino. Mou è super nella fase motivazionele, un po’ meno nel lavoro sul campo. Simeone è simile, ma sta studiando per migliorare".
Simeone accetta il dialogo?
"Certo, perché è intelligente e non è presuntuoso. Ha uno staff molto affiatato composto dal vice Burgos e dal preparatore atletico Ortega. E poi vive in simbiosi con il gruppo".
La sensazione è che i giocatori gli vogliano bene, che giochino con grinta maggiore anche per lui...
"E’ così. Ma gliel’ho detto all’inizio: è un capitano non giocatore. Uno di quelli che fanno pesare la propria personalità, come avveniva già quando era in campo lui".
A Catania iniziò con due sconfitte, però voi decideste di difenderlo...
"Ma non era un problema di sconfitte. Noi sapevamo qual che ci serviva: un motivatore come lui, che sapesse trasmettere certe cose alla squadra"
Perché il rapporto si chiuse dopo la prima stagione?
"Lo chiamò il Racing e decidemmo, insieme, che era giusto che ci andasse. Il dovere di una società come il Catania è quello di puntare su giovani tecnici bravi, di lanciarli e di capire quando è il momento di lasciarli andare".
Simeone può tornare ad allenare in Italia?
"Non saprei, ma una cosa mi sento di consigliargliela: lasciare da vincitore e trovare un club adatto alle sue caratteristiche. Una squadra sanguigna, di forti passioni, magari da rilanciare. Come l’Inter, certo, anche se lì hanno già un ottimo allenatore".
Gli ha fatto i complimenti?
"Non serve: lui sa quanta stima c’è. E sono molto contento dei suoi successi perché so quanto lavoro e quanta passione ci mette. E quanto ci tiene.

Sezione: News / Data: Ven 11 aprile 2014 alle 08:28 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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