Lunga intervista esclusiva della Gazzetta dello Sport a Byron Moreno, il famigerato arbitro di Italia-Corea del Sud, ottavo di finale dei Mondiali 2002 in cui il fischietto ecuadoriano ebbe un ruolo decisivo nell'iminazione degli azzurri all'epoca guidati da Trapattoni. Ecco alcuni passaggi.

Qual è la prima immagine che ha nella testa se ripensa a quella partita?
“Ne ho troppe. Il primo fallo di Coco al 4’, il rigore procurato da Panucci. Episodi chiari. Poi Coco si procura un taglio sul sopracciglio e inizia a sanguinare. Non per colpa di un giocatore coreano, ma scontrandosi con un suo compagno. Poi il primo giallo a Francesco Totti...”.

Uno dei pochi che ha estratto in quella partita, nonostante i tanti contrasti.
“Il numero 10 dell’Italia apre il braccio e saltando impatta con un avversario. Le dico di più: se Vieri non avesse segnato il primo gol degli azzurri avrei assegnato il rigore. Quando Bobo salta di testa, c’è un coreano che lo trattiene per la maglia”.

In quel caso, scelta giusta.
“Certo, il gol è la miglior situazione. L’arbitro, soprattutto in quell’epoca senza Var, ha un millesimo di secondo per scegliere e agire. A oggi sono tranquillo, perché nessuna decisione arbitrale ha influito sul risultato di quella partita”.

Ne è proprio sicuro?
“Certamente. Uno degli episodi più criticati è stata l’espulsione di Totti. Se guardiamo il video, il giocatore coreano punta il pallone, arriva prima e allunga la gamba. Il capitano azzurro inciampa e cade provando a simulare un fallo per il quale è stato ammonito per la seconda volta e quindi espulso”.

Anche alla Corea del Sud manca un’espulsione.
“Vero. Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, costretto a uscire per infortunio. Quella è l’unica situazione che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Tornassi indietro darei il cartellino rosso al coreano”.

In superiorità numerica fino al 90’ sarebbe stata tutta un’altra gara per l’Italia.
“Sono umano, mi assumo la responsabilità per ogni decisione giusta o sbagliata presa durante la mia carriera arbitrale. Quello di cui potete stare sicuri è che non ho mai voluto favorire o penalizzare qualcuno in campo”.

L'Italia reclama anche un gol segnato da Tommasi e annullato per un fuorigioco inesistente.
“Quell’azione non è di mia responsabilità, ma dell’assistente argentino Jorge Ratallino. In quegli anni l’assistente dell’arbitro era l’unico responsabile per il fuorigioco. Lui ha alzato la bandierina e mi sono fidato. Era impossibile per me sapere se Tommasi fosse o meno in posizione irregolare dalla prospettiva che avevo”.

Che voto si darebbe per l'arbitraggio di Italia-Corea del Sud?
“Una delle tre direzioni migliori in vita mia, mi darei un 8,5 pieno”.

Strano, perché la Fifa l'ha radiata.
“No, ho scelto io di ritirarmi. E sono uscito dalla porta principale a testa alta. La Fifa ha aperto un’indagine dopo Italia-Corea, ma la Federazione ecuadoriana mi ha boicottato. Sono stato avvisato del provvedimento con oltre un mese di ritardo, fuori tempo massimo per presentare la mia difesa”.

Sezione: News / Data: Mer 06 aprile 2022 alle 18:12 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print