L'editoriale di Paolo Condò sul Corriere della Sera fotografa la situazione dell'Inter. "Adesso deve prendere un bel respiro - si legge -. Ha cominciato a sgretolarsi dopo l’ultima pausa Nazionali. Due secondi tempi faticosi contro l’Udinese (grazie Sommer) e a Parma (da 0-2 a 2-2) inframezzati dal pareggio nel primo derby di coppa, poi l’impresa di Monaco che pareva riallineare gli astri. Ma da lì in poi, prima il calo e poi il crollo: l’ultima vittoria sul Cagliari, la difesa un po’ troppo eroica a San Siro col Bayern, le tre sconfitte di fila senza segnare un gol. L’Inter è stanca e le energie del suo attacco si esauriscono con i due titolari: fuori Thuram diventa impossibile far rifiatare Lautaro, e i 95 minuti che si è sciroppato ieri non sono un buon viatico per Barcellona".

Nella crisi nerazzurra c'è però anche "l’incapacità di gestire nervosamente la discesa della sabbia nella clessidra. Innescata dal gol di Orsolini, la spirale negativa ha sostituito in un amen quella positiva post Bayern. Dopo il primo gol di Jovic, il derby di ritorno non ha avuto storia. Dopo il vantaggio di Soulé, la conta delle palle-gol ieri è stata impietosa. È chiaro ora che i tre giorni fra la Roma e il Barcellona diventano i più importanti della stagione, un po’ per i recuperi possibili (e necessari), molto perché la strapotenza offensiva del Barça non si coniuga con l’impermeabilità difensiva, e i supplementari a perdifiato qualcosa toglieranno. Ma per approfittarne ci vorrebbe l’Inter «ingiocabile» (copyright Mkhitaryan) di fine gennaio, perché era convinta di esserlo e questo la elevava sopra ogni problema: non la squadra che al primo problema — e il secondo nome di Yamal, Pedri e Rafinha è appunto problema — si sente perduta".

Sezione: News / Data: Lun 28 aprile 2025 alle 17:36
Autore: FcInterNews Redazione
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