Dal golf alla porta del Barcellona: strana la vita per Szczesny, che si era ritirato dopo l'addio malinconico alla Juve prima di accettare l'offerta dei blaugrana orfani dell'infortunato Ter-Stegen. Le parole del polacco alla Gazzetta dello Sport nel giorno del match contro l'Atalanta.

Riavvolgiamo il nastro.
"Il 21 settembre vado a Zurigo a intervistare Arsene Wenger per un documentario sulla mia carriera. Mi dice: “Sono sicuro che torni a giocare”. Io rido. Torno a Marbella e mio figlio mi chiede di vedere il Barça, che gioca col Villarreal. Ho guardato il mio destino. Ter Stegen si fa male, a fine partita dallo spogliatoio mi chiama Robert (Lewandowski, ndr). Ho sentito che era un’opportunità troppo entusiasmante per rifiutarla. Sono venuto qui senza l’aspettativa di giocare".

L’Atalanta può vincere la Serie A?
"Sì. Ormai sono rimaste in 3: il Napoli, poi Inter e Atalanta. L’Inter resta la squadra con più qualità ed esperienza".

E la Champions, chi la vince?
"Conto sul Barcellona. Il Liverpool sta facendo cose incredibili, ci sono Real Madrid e Manchester City. Spero ci sia anche la Juventus. L’Inter è molto forte. Bisogna vedere il sorteggio nei quarti. Questo formato mi piace bisogna capire come gestirlo".

Parliamo di Juve. Tanti pareggi, -16 dal Napoli…
"Il progetto mi piace, però è chiaro che quando cambi tutto guardando al futuro finisci con il sacrificare i risultati della prima stagione. Mi piace molto l’idea di calcio di Thiago Motta e come sta giocando, poi è chiaro che c’è stato qualche pareggio di troppo. Ma tanti sono arrivati alla fine, con la squadra che vinceva. Fa parte della crescita dei giovani che devono imparare – uso un termine caro a Max Allegri – a gestire le partite nei momenti importanti. Questa Juventus ha grandi margini di miglioramento e sono sicuro che tornerà ad essere quella di una volta".

La differenza tra Liga e Serie A?
"A livello tattico l’Italia è un po’ davanti, a livello tecnico la Spagna è tanto davanti. In Italia far gol è molto difficile, qui ci sono più gol, più giocate. In Italia c’è più organizzazione. Si tratta di differenze culturali. Non so quale sia più il campionato migliore".

Sezione: News / Data: Mer 29 gennaio 2025 alle 13:09 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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