L'ex arbitro Graziano Cesari, intervistato dal Corriere dello Sport, analizza il momento arbitrale in Serie A non propriamente brillante. 

Cosa ci ha detto questo primo scorcio della stagione? 
"Stiamo andando verso una situazione molto pericolosa perché vedo difformità di giudizio e variabilità di certe decisioni da parte dei direttori di gara. Si cambiano le valutazioni di stagione in stagione senza che le regole siano state modificate, faccio fatica a capire perché è stata presa questa piega. Per questa ragione rischiamo di andare incontro a un’annata con tanti errori, anche se spero di essere smentito già dalle prossime partite". 
 
Non c’è pace sui pestoni e sembra non esserci una direzione chiara. 
"Quando parlo di difformità mi riferisco proprio a quello. Eppure l’anno scorso il designatore disse che il gol dalla distanza di Piccoli, in Milan-Lecce, era da annullare per via del pestone su Thiaw. Si prende come riferimento tutto il piede o mezzo? Un’unghia? E con quale metodo si valuta precisamente l'intensità?". 
 
Ha già una ricetta per invertire la rotta al più presto? 
"Onestamente bisogna ammettere che il materiale umano di Gianluca Rocchi non è eccelso, ma ciò non vuol dire che gli arbitri non possano prendere provvedimenti su casi conclamati. Su quelli discutibili non apro bocca, è giusto che ognuno abbia la sua idea, ma su quelli evidenti bisogni darsi una svegliata".  
 
Dopo il caso Conceiçao dobbiamo aspettarci altra confusione anche sulle simulazioni? 
"A Torino, Marinelli ha fatto trenta metri per un cartellino inadatto alla situazione, in cui un giocatore poggia una mano e un altro giocatore, più veloce e con un fisico diverso, finisce per terra in corsa. Mi sono chiesto il perché e cosa gli sia scattato in testa in quel momento. La simulazione quando è tale è inaccettabile, ma lo è anche il fatto che il Var non possa intervenire sul doppio giallo. Bisogna trovare subito un rimedio altrimenti gli errori saranno destinati a ripetersi".  
 
La sosta servirà a schiarirsi le idee? 
"In realtà ottobre e novembre da sempre sono mesi molto brutti per i direttori di gara. Le partite iniziano a contare e statisticamente gli errori aumentano. Ovviamente mi auguro di sbagliare...". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 08 ottobre 2024 alle 11:16 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print