“Mister Antonio Conte, si dice che lei abbia lasciato l’Inter perché convinto che la squadra sarebbe stata indebolita. E che senza Hakimi e Lukaku difficilmente si sarebbe potuto continuare a vincere. Alla luce di quanto successo, perché ora sostiene che i nerazzurri siano una squadra costruita per vincere tutto? Ammette quindi che Inzaghi sia più bravo di lei, visti i risultati ottenuti, o sta cercando di spostare l’attenzione da un calciomercato estivo faraonico, un'unica competizione da disputare e l’obbligo, con la squadra campione d’Italia di due anni fa rinforzata, di competere sino all’ultimo per il titolo?".

Senza troppi giri di parole, sarebbero questi i quesiti da porre ad Antonio Conte. Tutti hanno negli occhi ancora la qualificazione alle semifinali della Champions League, ma io vado già oltre. Come avevo scritto tempo fa che in qualsiasi caso, visto il percorso stagionale dei ragazzi di Inzaghi, l’annata sarebbe stata da ricordare e che i nerazzurri meritassero solo elogi (poi so perfettamente pure io che i risultati contano e che chiudere con 0-1-2-3 titoli fa tutta la differenza del mondo, ma deve contare per forza anche il percorso, altrimenti si enfatizza quella cultura della sconfitta tutta italiana secondo cui il primo è un Dio e tutti gli altri sono dei perdenti), oggi mi preme sottolineare come la lotta Scudetto sia sicuramente avvincente, che il Napoli sia una squadra davvero forte seppur praticano una sorta di catenaccio e contropiede, che l’allenatore dei campani sia un top in Italia, almeno per quanto riguarda il campionato e non i tornei a eliminazione diretta, ma anche sia doveroso, a livello mediatico, lo stesso trattamento per chi punta al Tricolore.

Troppo facile, da parte di tutti, mettere pressione all’Inter e a Inzaghi, sostenendo che il Napoli sogni una vittoria più che inaspettata. Troppo facile fare le pulci ai conti nerazzurri e non dire nulla su quelli dei campani (la decisione di cedere Kvaratskhelia a gennaio non è stata mica mia). Troppo facile chiedere a Conte X Y e Z e non quello che tutti sanno dovrebbe essere domandato. Come? Sarebbe di parte? No, sarebbe solo svolgere al meglio il proprio mestiere dato che guarda caso proprio Inter e Napoli si stanno giocando lo Scudetto. E non è questione di tifo o paura, ma solo di rispetto verso la professione del giornalista. Perché non ci vuole il tesserino da professionista (che io ho tra l’altro ottenuto al primo esame) per capire come sia giusto e doveroso chiedere ad Antonio Conte il perché di alcune sue scelte.

Pensate un po’, io credevo avesse fatto bene a lasciare l'Inter per un mercato non consono alle sue ambizioni. E avesse ragione al 100%. Ma mi ero sbagliato alla grande visto che con Inzaghi l'Inter è bella e vincente. E lo sarà in ogni caso.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 aprile 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna
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