Luigi Garlando non ha dubbi: questa sera, in Atalanta-Inter, si sfideranno "i due tecnici di Serie A più stimati all’estero, perché negli ultimi anni sono quelli che hanno portato in Europa il calcio di maggiore qualità". Lo scrive nel pezzo pubblicato oggi sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: "Gasp lo ha fatto pur dovendo rinunciare, ogni volta, ai pezzi più pregiati. Il Demone, troppo sottovalutato nei suoi meriti, è l’unico in corsa su tre fronti, nonostante un’estate senza mercato che ha rafforzato la concorrenza. Oltre alle sentenze di classifica, questo ci aspettiamo dal Gewiss: bellezza".

"Una bella partita - prosegue Garlando - tra squadre che amano giocare e segnare (63 gol entrambe, delle altre solo la Lazio è arrivata a 50); due squadre ricche di conoscenze, ben educate nel collettivo e nei singoli. Due meteoriti che impattano al punto più alto di velocità: la Dea ha offerto allo Stadium la sua versione migliore; l’Inter, contro il Feyenoord, ha dimostrato di aver riportato a livelli d’eccellenza Mkhitaryan, Calhanoglu e Thuram. Manca Dimarco, ma Carlos Augusto, in ottima condizione, è molto più di una ruota di scorta. Inzaghi ha vinto gli ultimi 7 duelli, non significa che abbia già in tasca anche l’ottavo, ma significa che non sono state solo coincidenze. L’Inter ha qualcosa che geneticamente fa male alla Dea. La miglior costruzione bassa del torneo, per esempio. Pressare Gatti, Thuram e Locatelli è più facile. Inzaghi può abbassare Calha tra i centrali, Bastoni può strappare centralmente palla al piede oppure allargarsi a sinistra per dettare lo scarico e da lì cambiare gioco per Barella o Dumfries che si allungano a destra. L’Inter ha mille vie d’uscita, tutte codificate, e le sa battere con grande sicurezza dopo anni di ripetitività. Anzi, negli anni è migliorata l’intercambiabilità di posizioni e funzioni e ciò ha reso ancora più imprevedibile la manovra. Fallire l’aggressione di massa e il recupero alto della palla, significa ritrovarsi alle spalle galoppatori come Dumfries o Thuram, lanciati in spazi aperti. In passato, la Dea ha pagato spesso questo rischio contro l’Inter. Anche stasera la dialettica aggressione-evasione sarà la chiave decisiva del match. Ma potremmo vedere qualcosa di diverso".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 16 marzo 2025 alle 11:49
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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