Il più classico dei "C'eravamo tanto amati". Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la tensione fra l'Inter e Conte non è altissima, ma in qualche occasione ha già raggiunto dei picchi non banali. 

 "La porta sbattuta in faccia da Antonio dopo il tricolore 2021 non è mai andata giù né al tifoso medio né ai dirigenti nerazzurri. In quel momento Conte pensava che il ciclo fosse già finito, ma il meglio doveva ancora venire", ricorda la rosea. I due anni di Conte a Milano sono condensati in una crescita passata anche dalla delusione della finale di Europa League persa con il Siviglia e il secondo posto alle spalle della Juve. "A parte brevi momenti di quiete, però, scorrevano in parallelo le tensioni con la società cinese e con la dirigenza italiana che l’aveva scelto. A volte erano lievi, sotto traccia, altre volte esondavano come magna in conferenze stampa vulcaniche. L’allenatore è fatto così, vince anche per questo: il Napoli se n’è accorto presto", assicura il giornale.

Poi il tricolore, l'addio burrascoso (con tanto di buonuscita) e la sorprendente ripartenza sfavillante con Inzaghi. Conte e Marotta non hanno mai smesso di punzecchiarsi e le polemiche innescate dall'allenatore dopo l'1-1 di San Siro sono ancora lì a testimoniare una dialettica tutt'altro che accomodante.

"In quel 2020-21 l’eliminazione dalla Champions con un misero quarto posto nel girone servì solo per concentrare ogni energia sul campionato, vinto poi di slancio - si legge -. Il Lukaku napoletano è una controfigura di quello ammirato allora, mentre proprio all’epoca vennero piantati i semi fioriti poi nel giardino di Bastoni, Barella, Lautaro. L’addio avvelenato dopo le cessioni del figliol prodigo Romelu e di Hakimi è storia, come anche il lavoro di Inzaghi che ne ha raccolto l’eredità: un po’ alla volta, Simone ha portato la squadra a un livello superiore. Ora il destino sembra divertirsi a fare i dispetti e i carissimi nemici preparano i guantoni".
 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 21 gennaio 2025 alle 11:02 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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