"'Com’è difficile restare calmi quando tutti intorno fanno rumore'". Così Tuttosport, scomodando uno dei grandi mostri della musica italiana, ovvero Franco Battiato, apre la sua disamina psicologico-strategica dei due tecnici che oggi guideranno dalla panchina il derby d'Italia: "Tanto dalle parti della Pinetina quanto da quelle della Continassa il focus è stato posto sulla serenità: niente polemiche e, soprattutto, niente paura". Aggiungere eventuale carica energetica aggiuntiva ad una gara come questa, in cima alla lista delle partite che si caricano da sole, non è utile né sensato. "Se Inzaghi si mantiene in bilico tra il rispetto dialettico per gli avversari e il legittimo orgoglio di chi non parte certo sconfitto, Allegri non deroga dal ruolo di outsider per la sua Juventus" si legge sul quotidiano torinese che analizza il parallelo ma differente modo di essere e di agire dei due allenatori.

"Le strade dei due tecnici sono giunte alla stessa meta pur seguendo percorsi diversi: più dialetticamente scoppiettante quello di Allegri, di basso profilo e meno esposto quella di Inzaghi. Divergenze determinate un poco dalle situazioni contingenti, ma molto dalle diversità caratteriali dei due attori in commedia: due mondi totalmente all’opposto". Il tecnico nerazzurro non ama l’esposizione, e quest'anno lo sta ampiamente dimostrando: Parlare poco in pubblico e tanto in campo. Il bianconero invece "è l’altra faccia della Luna con la sua radicata livornesità di chi darebbe il proprio regno in cambio di una battuta fulminante e ben riuscita". Ma adesso sa che è arrivato il momento di fare l’equilibratore: la sua squadra, colma di giovani, "non deve correre il rischio di pagare dazio al 'miedo escenico', il panico da palcoscenico che ti può attanagliare le gambe al Meazza. Ma sa bene di averlo già espugnato con il Milan" e il ritorno di Danilo e Rabiot, l'apporto di Yildiz che può entrare dal 1' in attesa di Chiesa, giocano certamente delle carte a suo favore.

Inzaghi invece dal canto suo recupera Barella e Calhanoglu, "non esattamente due qualsiasi - si legge su TS -, gioca sul clima da “sfida secca” che predilige e sa leggere meglio". Il livornese punta sulle maratone da campionato, Inzaghi sull’immediato. "Ma in fondo son solo sfumature dialettiche: conta non avere paura. Non è un caso che Allegri si sia innervosito solo quando gli han detto che la Juve non ha nulla da perdere. E, del resto, come diceva il mitico 'Vince' Lombardi: 'Se la vittoria non è tutto, perché tengono il conteggio dei punti?".  

Sezione: Rassegna / Data: Dom 04 febbraio 2024 alle 09:52
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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