"L’Inter è ancora capolista, questo risultato in termini di classifica dà forza. Inzaghi e i suoi potranno affrontare le prossime partite con più tranquillità. Il Napoli invece è andato sotto, ha rischiato di perderla, ha trovato il pari nel finale ma ha dominato la partita. E questo, al di là del rammarico per un risultato che avrebbe potuto premiare di più gli azzurri, è un pieno di fiducia: Conte sa di avere tra le mani un gruppo che lotterà fino alla fine e inseguirà lo scudetto con più convinzione di prima". Per questo, secondo Fabio Capello, in fondo il pari può andare bene sia ai nerazzurri che agli azzurri. Ecco la sua intervista alla Gazzetta.

Tre flash per commentare la supersfida?
"La perla di Dimarco: un gioco di prestigio che solo i grandi sanno tirare fuori dal cilindro. La prestazione del Napoli: fresco, intenso, veloce e sempre propositivo. L’atteggiamento dell’Inter: ero abituato a vedere una squadra dominante, sicura, che imposta e fa correre la palla rapidamente, ma non ho visto nulla di tutto questo".

I motivi?
"A livello fisico ho visto una bella differenza: il Napoli era brillante, l’Inter ha faticato parecchio. L’uscita di Dimarco e Calhanoglu, poi, ha inciso sulla prestazione dei nerazzurri. Senza Dimarco, Inzaghi ha perso spinta e pericolosità a sinistra, senza Calha sono mancate le idee. E Barella ha faticato, anche perché costretto a una partita molto più difensiva del solito. Dalla parte opposta, il Napoli andava con un treno grazie alle giocate di Lobotka, che ha preso per mano la squadra. Tornando all’Inter, non è possibile fare scena muta per 45 minuti, per quanto l’emergenza abbia avuto il suo indiscutibile peso".

I cambi di Inzaghi hanno fatto discutere.
"In campo in effetti ho visto un po’ di confusione, l’Inter è sempre organizzata ma ieri sembrava non riuscire a raccapezzarsi. E le sostituzioni non mi hanno convinto: Inzaghi ha preferito inserire Correa per Thuram, lasciando in panchina Arnautovic che arrivava dal gol strepitoso alla Lazio in Coppa Italia e attraversava un momento di grande euforia. Frattesi è entrato a dieci minuti dalla fine, ma il suo dinamismo sarebbe servito prima, per cambiare l’inerzia di una ripresa che l’Inter ha interpretato in maniera rinunciataria. E poi l’uscita di Bastoni, una roccia davanti a Martinez: la scelta mi ha lasciato perplesso, e anche il giocatore, a giudicare dalle immagini televisive, non mi sembrava felicissimo al momento del cambio...".

Da dove deve ripartire l'Inter?
"Da Lautaro, che ha lottato come un leone, giocando praticamente da solo lì davanti. E da Thuram: poterlo rimettere in campo era già un’ottima notizia. Ora mancano ritmo e condizione, torneranno giocando".

Sezione: Copertina / Data: Dom 02 marzo 2025 alle 09:13 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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