Fabio Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla dell'Italia e del ko di San Siro con la Germania.

La qualificazione al prossimo Mondiale è alla portata dell’Italia vista l’altra sera a San Siro con la Germania o dobbiamo preoccuparci anche stavolta?
"Nove mesi fa, quando la Svizzera ci eliminò dall’Europeo, ero in Germania a vedere la Nazionale dal vivo, e tornai a casa imbarazzato: quella era un’Italia che non sapeva di niente, faceva il compitino senza rischiare nulla. Giovedì invece ho visto una squadra con idee, che ha giocato con passione e ha cercato sempre il risultato: abbiamo perso perché di fronte c’era un’avversaria superiore dal punto di vista fisico. Ma l’Italia c’è, ci sarà domani a Dortmund, perché sono convinto che gli azzurri possano fare una buonissima figura sperando di ribaltare la sconfitta di San Siro, e ci sarà anche al prossimo Mondiale. A patto di continuare su questa strada".

Chi mette in prima fila tra gli azzurri?
"A centrocampo siamo messi bene. Barella è una delle mezze ali destre più forti al mondo, Tonali ha ritmo e polmoni da Premier: gioca a una velocità diversa da tanti colleghi del campionato italiano, come Calafiori più indietro. E poi Donnarumma, un top tra i pali. Aggiungo Dimarco, che in questa doppia sfida di Nations purtroppo è infortunato. Sono loro i leader che dovranno prendere per mano i compagni e trascinarli".

Le palle inattive invece rimangono un tasto dolente della fase difensiva azzurra: otto degli ultimi nove gol subiti in Nations sono maturati dopo calci piazzati.
"Un problema cronico, ormai. Con i tedeschi era una questione di centimetri, certo, ma la statura non è l’unico fattore che incide. È anche e soprattutto questione di atteggiamento, di come si marca. Ecco, l’Italia soffre e bisogna lavorarci: abbiamo difensori bravissimi con la palla tra i piedi, penso a Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori, però nell’uomo contro uomo non è la stessa cosa. Manca quello che è Acerbi con l’Inter, per capirci".

Sezione: Copertina / Data: Sab 22 marzo 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print