Intervistato dalla Gazzetta dello SportRafa Benitez ha affrontato i temi della Champions League con particolare attenzione alla situazione dei club italiani.

Rafa, i tre argomenti portanti di questo turno di Champions...
«La strepitosa Atalanta: può entrare tra le prime otto e lo meriterebbe per tutto quello che ha fatto in questo tempo. La possibilità che Milano porti le sue due squadre agli ottavi come nessun’altra grande città, un segnale forte direi. Infine, il crollo insospettabile del Manchester City ma anche del Bayern».

Gli uomini-simbolo di Milano sono sempre gli attaccanti: Lautaro e Leao, per non fare nomi.
«Mi verrebbe dire fatalmente. L’Inter e il Milan, in gare divenute complicate da chiudere, si sono dovute accontentare di vittorie di misura, che sono arrivate con le prodezze di calciatori decisivi, capaci di annusare l’aria, di orientare l’umore. Ma va bene pure così e chi ha Lautaro e Leao se li gode».

L’Inter ha la testa piena di impegni e di obiettivi: un vantaggio o un problema?
«Per me, meglio averli certi pensieri che non averceli. L’organico di Inzaghi è notevole, ricco tecnicamente ed anche abbondante, consente di fronteggiare questo tour de force che li aspetterà. E poi, visti e rivisti, rischiano poco o almeno hanno cominciato a concedere nulla. La lezione con il Bologna può essere servita e non essendo riuscita a chiuderla a Praga, almeno non l’ha buttata via».

Si attendeva qualcosa in più o in meno da queste prime sette giornate?
«L’Inter è stata brava, sempre in zona sicurezza, mai a rischio, pare abbia gestito in scioltezza. A me piace giocare sempre, ma capisco che crei stanchezza: campionato, Champions, Supercoppa, le nazionali. In realtà, non riesci a riposare e le partite diventano allenanti. Discorso che vale per tutte, Milan incluso, che ha cambiato in corsa ed ha patito turbolenze maggiori. Sulla Juve, è inevitabile, c’era curiosità e non solo attese maggiormente lusinghiere. Il passaggio è un po’ un minimo sindacale e permette a Motta di poter alimentare le proprie idee. L’Atalanta fa quasi storia a sé, ha capovolto qualsiasi pronostico, ha giocato a viso aperto contro il Real Madrid e l’Arsenal, anzi con chiunque. Ha il terzo attacco del torneo, il secondo differenziale tra reti fatti e subiti. Questi sono numeri sbalorditivi».

Sezione: Copertina / Data: Ven 24 gennaio 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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